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Pierangelo Tempesta
25 Gennaio 2020
SAN CATALDO - Una foca monaca sulle spiagge di San Cataldo e di Frigole. Gli avvistamenti - eccezionali se si pensa che da diversi anni il mammifero non faceva capolino sulle coste salentine - sono avvenuti nei giorni scorsi. L'ultimo ieri. E c'è chi ha immortalato con il cellulare i movimenti dell'animale sull'arenile.
Non appena la notizia della presenza dell'esemplare di «Monachus monachus» sulle spiagge delle marine leccesi si è diffusa, arrivando al Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, è scattato il sistema di protezione previsto dalla normativa. La foca monaca mediterranea, infatti, è una specie in via di estinzione: in natura se ne contano solo 700 esemplari, sparsi tra l'Egeo, lo Ionio, l'Adriatico, il Mediterraneo centrale e occidentale e l'Atlantico. Il Centro recupero fauna di Calimera, in collaborazione con i carabinieri forestali di Lecce e il Nucleo biodiversità di San Cataldo, sta monitorando la situazione.
L'invito è di mantenere la massima discrezione per non disturbare l'animale, rimanendo ad almeno 50 metri di distanza e allertando il 1515 o il 1530 in caso di avvistamento.
Spetterà agli esperti, ora, capire in che modo l'animale sia arrivato sulla costa salentina e, soprattutto, se si tratta di un cucciolo o di un adulto. Sembra, infatti, che i cuccioli non siano in grado di attraversare il Canale d'Otranto: se quello visto a San Cataldo e a Frigole è un giovane esemplare, dunque, potrebbe essere nato nel Salento. Un'eventualità, questa, che lascerebbe ben sperare circa la presenza di più esemplari in loco.
L'ultimo avvistamento in provincia di Lecce risale al 2017, quando una foca monaca è stata notata da un gruppo di diportisti al largo di Tricase Porto. Prima di allora, del mammifero non si erano avute notizie per una quarantina d'anni. Attualmente gli esemplari in vita sono circa 700: questo dato rende la foca monaca una delle specie più minacciate del pianeta e il mammifero marino più a rischio in Europa. In Italia, l'animale è specie protetta dal 1992. Tuttavia, stando a quanto rilevato di recente dalla onlus «Marevivo», la popolazione di «Monachus monachus» è risultata essere in crescita nel Mediterraneo negli ultimi anni, tanto da far ipotizzare all'Unione internazionale per la conservazione della natura una rivalutazione del grado di minaccia per la specie nel corso del 2020.
L'avvistamento sulle nostre coste apre nuovi scenari, non solo per la tutela della foca monaca, ma anche per la salvaguardia dell'habitat marino dell'intero territorio.
L'ATTACCO CONTRO TAP DEL SINDACO MARCO POTì - «Massimo rispetto, attenzione e tutela per le foche monache bentornate nel mare del Salento. Ora bisogna fermare immediatamente i devastanti lavori del gasdotto Tap nel mare di San Foca: è un dovere morale oltre che un obbligo». Con queste parole scritte su Facebook il sindaco di Melendugno Marco Potì ha commentato l'avvistamento della foca monaca in spiaggia. «Il centro recupero fauna di Calimera, in collaborazione con i carabinieri forestali gruppo provinciale Lecce e il nucleo biodiversità di San Cataldo, sta monitorando l'esemplare di foca monaca, avvistato in questi giorni sulle coste salentine. La popolazione è invitata a mantenere la massima discrezione per non arrecare disturbo all'animale e alle forze dell'ordine». E poi avverte la cittadinanza: «Se doveste avvistarla, non cercate di avvicinarla. Rimanete almeno a 50m di distanza. Contattate i carabinieri forestali al 1515 e non prendete alcuna iniziativa».
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