Il 267° Papa è Leone XIV: si tratta del cardinale americano Prevost. E' stato eletto più velocemente di quanto accadde nel 2013 a Jorge Mario Bergoglio che era stato eletto al quinto scrutinio, sempre nella seconda giornata del conclave.
Dal 1900 in poi sono stati cinque i Papi eletti al secondo giorno di conclave: prima di questo è toccato a Pio XII, Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco. A ridosso del secondo conflitto mondiale si tenne il conclave più breve del secolo scorso: bastarono tre scrutini in due giorni ad Eugenio Pacelli per salire al soglio pontificio con il nome di Pio XII, il 2 marzo del 1939. Albino Luciani raggiunse il quorum in due giorni e quattro scrutini diventando papa il 26 agosto del 1978 con il nome di Giovanni Paolo I. Anche Joseph Ratzinger, primo Papa del terzo millennio con il nome di Benedetto XVI, fu eletto in due giorni e quattro scrutini, il 19 aprile del 2005. A Jeorge Mario Bergoglio sono stati sufficienti cinque scrutini e due giorni il 13 marzo 2013.
Ecco le prime parole del neo papa
“La pace sia con tutti voi!”. Sono le prime parole del cardinale Robert Francis Prevost, da oggi il 267° Papa della storia della Chiesa, il primo Pontefice americano. “Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio”, ha detto Papa Leone XIV, il nome scelto dal religioso agostiniano per il suo pontificato. “Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli e ogni terra segnata dalla guerra”, ha proseguito il Santo Padre: “La pace sia con voi! Questa è la pace di Cristo, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, che ci ama tutti e incondizionatamente”. “Ancora conserviamo nei nostri cuori quella voce debole, ma sempre coraggiosa, di Papa Francesco, che benediva Roma”, ha ricordato il suo predecessore: “Il Papa che benediva Roma e dava la sua benedizione al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dare seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di Lui come ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutiamoci anche noi, gli uni gli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace”.
LA CRONACA DELL'ELEZIONE
«Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!». Dopo l’annuncio del cardinale Dominique Mamberti dalla Loggia delle benedizioni a Piazza San Pietro è iniziato il pontificato di Leone XIV, il primo papa statunitense, Robert Francis Prevost. A lui aspettano giorni di impegni scadenzati, oltre agli eventuali fuori programma a cui aveva abituato Bergoglio. Come è tradizione domani mattina è previsto il saluto ai cardinali nella Cappella Sistina, mentre non è escluso che tra i primi impegni pubblici ci possa essere un saluto agli operatori della comunicazione che hanno lavorato in questi giorni sul conclave, come fatto da Papa Francesco il 16 marzo 2013 nell’aula Paolo VI. Come è anche tradizione che domenica tenga la preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro, anche se prima dell’insediamento.
In un tempo breve verrà poi fissata la messa di inizio pontificato, che di norma si svolge nell’arco di una settimana dall’elezione, anche per permettere ai capi di stato e di governo di tornare a Roma, dove sono arrivati numerosi per le esequie di Francesco. La messa solenne in piazza San Pietro sarà il giorno dell’abbraccio al nuovo Papa da parte dei fedeli e del mondo. Questo è anche il momento del discorso «programmatico" perché è il tempo in cui effettivamente comincia il ministero petrino. Indosserà pallio e anello del pescatore e con questi simboli prenderà il via il pontificato. E’ una celebrazione che fino a qualche decennio fa richiamava simboli regali e si chiamava messa di 'intronizzazionè o 'incoronazionè. Ma che con la modernizzazione della Chiesa è oramai la messa di insediamento.
Some accaduto per i funerali di Papa Francesco, sono attese migliaia di persone e decine di delegazioni ufficiali, sia degli Stati che rappresentanze delle altre religioni.
E’ una delle messe più importanti nella storia dei pontefici ma è da verificare se Prevost manterrà le semplificazioni che Bergoglio aveva apportato anche nella liturgia. E’ da attendersi infine, in occasione della messa, il primo giro in papamobile del nuovo Papa per quel saluto più informale alla sua gente.
Ma sullo sfondo c'è anche il Giubileo, che riprenderà con rinnovato slancio con il nuovo pontefice, continuando gli appuntamenti già scadenzati.