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Brindisi aspetta il G7: il videomapping con le bellezze della città

 
Redazione online

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Intanto infuria la polemica: «Cosa ci guadagnano i brindisini dal G7?» e i contestatori si scagliano contro Zelensky

Martedì 11 Giugno 2024, 16:08

BRINDISI - La città di Brindisi non vede l'ora di accogliere i grandi capi del mondo e lo fa con un videomapping divulgato dal Comune che mostra le bellezze del capoluogo di provincia, dando il benvenuto a tutti gli attori del G7.

Intanto oltre alla cena dei potenti della Terra, si avvicina anche il momento della «contro-cena dei poveri» di piazza Vittoria, organizzata dal Tavolo di coordinamento «No G7».

«La cena inaugurale del G7 al castello Svevo di Brindisi del 13 giugno è veramente uno schiaffo alla nostra città» dichiarano i contestatori. Come detto dal questore Giampietro Lionetti nel corso della conferenza stampa di presentazione delle misure di di sicurezza, si sta cercando il dialogo con i manifestanti, che - come sottolineato più volte dai rappresentanti istituzionali - hanno il diritto di manifestare, purché tutto resti nell’alveo della legalità e non sfoci in episodi di violenza.

«I sette ‘grandi’ e gli altri leader che verranno - dicono i No G7 - sono impresentabili, vedi gli emiri arabi e il principe saudita, che hanno violato diritti umani e che sono impegnati nella guerra in Yemen con migliaia di donne e bambini ammazzati».
I No G7 attaccano anche il premier ucraino Volodymyr Zelensky, in quanto a loro dire «vuole solo armi per scatenare la Terza guerra mondiale contro la Russia», mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarebbe artefice di «una guerra contro donne e bambini curdi». I sette capi di Stato «verranno a parlare di guerre e armi proprio a Brindisi, che è una città di pace, da cui sono partite decine di missioni umanitarie delle Nazioni Unite. Verranno a parlare di come fermare le migrazioni e del progetto di deportazione degli immigranti verso i Centri di permanenza per i rimpatri dell’Albania, quando Brindisi è città di accoglienza, che ha accolto decine di migliaia di fratelli e sorelle albanesi nel 1991».

I manifestanti lamentano poi i vari disagi che vivranno i cittadini per l’istituzione della zona rossa: «Nulla si dice sulle perdite degli esercizi commerciali. I ristoranti e i pub del lungomare e del Casale resteranno chiusi senza prevedere alcun ristoro. Cosa ci guadagnano i brindisini da questo G7? Voli cancellati, traghetti fermi, il porto bloccato da portaerei, via Spalato destinata alle forze dell’ordine.

Un malcapitato turista che arriva a Brindisi in quei giorni è spacciato». «Sicuramente Brindisi - proseguono - verrà ricordata come la città del G7 in cui sarà deciso di continuare con le guerre, aumentare le spese per le armi. Sarà forse il G7 della Terza guerra mondiale e del nuovo colonialismo del Piano Mattei. Poteva andare diversamente: il G7 della pace, con il Papa invitato a parlare di pace e di migrazione e non dell’intelligenza artificiale. Poteva essere l’occasione per i ‘Grandi’ di fermare le guerre, di parlare di emergenza climatica, di prospettare un mondo migliore. Certo, di buono c’è che hanno asfaltato in tempi record via Provinciale per San Vito e qualche altra strada percorsa dai sette big».

In conclusione, l’invito ai cittadini affinché il 13 giugno alle ore 18 raggiungano piazza Vittoria, «che non è zona rossa, per la cena dei poveri con frise, cous cous, vino e una ballata a tempo di pizzica per la pace e contro questi ‘Grandi’ che pretendono di decidere del destino del mondo e del nostro pianeta».

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