Sabato 06 Settembre 2025 | 02:44

G7, ecco come Borgo Egnazia ha mostrato la Puglia al mondo

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

G7, ecco come Borgo Egnazia ha mostrato la Puglia al mondo

L’intervista a Marisa Melpignano, presidente della Fondazione San Domenico

Lunedì 17 Giugno 2024, 09:18

FASANO - I leader che hanno animato il G7 in Puglia sono ripartiti sabato mattina. Le loro delegazioni invece hanno liberato le camere, alcune delle quali erano state trasformate in veri e propri uffici, solo ieri mattina. Tutto il carrozzone della sicurezza, che ha portato ad operare nell’area di Fasano, quasi 5.000 persone tra agenti delle forze di polizia, servizi segreti, task force delle forze dell’ordine, Croce Rossa, Protezione civile, ecc., ieri ha cominciato a lasciare le postazioni dislocate lungo i percorsi protetti per tornare nelle rispettive sedi di lavoro. Anche le unità navali della Sesta Flotta Usa, schierate per l’occasione nel tratto di mare di fronte a Savelletri hanno ripreso il largo dopo la partenza del presidente Biden. Stessa cosa per il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana Andrea Doria.

E mentre su Borgo Egnazia, tra lodi e qualche sterile polemica, sono ancora puntati i fari dei media internazionali, qui le attività non si sono mai fermate tra operazioni di «check out» e pulizie generali. Da ieri mattina, infatti, sono cominciate le «grandi manovre» di rassetto delle strutture del Gruppo che fa capo alla famiglia Melpignano per accogliere i clienti che da questo pomeriggio saranno in Puglia per godersi le vacanze. È così non solo a Borgo Egnazia, il resort che ha ospitato le tre giornate del summit, ma anche a San Domenico che ha accolto e «coccolato» il presidente degli Stati Uniti con la sua famiglia e lo staff di Potus al completo. È qui, all’ombra della grande palma nella corte della masseria, che Biden ha incontrato Zelensky, ed è qui che America e Ucraina si sono simbolicamente abbracciate. I due leader hanno prodotto e sottoscritto un’intesa in 11 articoli che si pone l’obiettivo di contribuire alla pace e alla stabilità euro-atlantica. Un accordo che contiene dichiarazioni di principio sulla cooperazione in tutti gli ambiti della difesa, ma anche dell’economia e dell’intelligence. Marisa Melpignano, oggi tra le altre cose presidente della Fondazione San Domenico, racconta in esclusiva alla «Gazzetta» le sensazioni di questi ultimi e frenetici giorni di lavoro. Una presenza costante e discreta la sua, per rispondere in ogni momento alle esigenze dei suoi ospiti.

Proviamo a fare un bilancio. Cosa ha rappresentato per lei questo evento in un luogo che lei ha visto proprio letteralmente venire alla luce. Cosa ha significato per la sua famiglia avere addosso gli occhi del mondo?

«Ventisette anni fa, quando io ho deciso di trasformare la mia casa in in hotel, per quanto sperassi di avere successo, ovvero di accogliere e far star bene i miei ospiti, mai e poi mai avrei immaginato di arrivare a un evento come questo che abbiamo vissuto. Ho pensato molto a mio marito Sergio in questi giorni. Quando ha deciso di investire qui, di realizzare il campo da golf, ha avuto una visione, o meglio una intuizione che si è rivelata negli anni felice. Ma non credo che mai avrebbe pensato che la sua “creatura” potesse davvero essere al centro del mondo. È stato per noi tutti e resterà un evento indimenticabile»...

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