BRINDISI - «Ieri è stato brutto vedere questi manifesti, questi volantini attaccati su una parete. Ma è anche vero che è stato un vertice in cui non c'è stato uno scontro, non ci sono stati scontri di piazza, non abbiamo avuto problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica». Lo ha detto il questore di Brindisi, Giampietro Lionetti, all’indomani della chiusura del G7 che si è tenuto nel Brindisino per tre giorni. Ieri alcuni partecipanti al corteo di protesta a Fasano hanno affisso una foto della premier Meloni a testa in giù e altre dei leader del G7 macchiate di rosso sui volti come se fossero sporche di sangue.
«Con i colleghi - ha aggiunto - abbiamo fatto un’attività informativa ma anche un’attività di comunicazione soprattutto con quelle che sono delle aree che dissentono rispetto alle politiche del G7: gli abbiamo permesso naturalmente di manifestare, così come previsto dalla Costituzione, ma nello stesso tempo con il dialogo siamo riusciti a fargli capire che non era il caso di turbare l’ordine pubblico. E devo dire che l'effetto si è visto, perché non è successo assolutamente nulla».
«La manifestazione di ieri - ha concluso - era ben organizzata, aveva in sé diverse aree della sinistra antagonista che hanno partecipato, diversi elementi di queste aree della estrema sinistra, ma non hanno creato delle problematiche».
«Il G7 in questa provincia di Brindisi è stata un’esperienza professionale straordinaria, perché abbiamo messo insieme tutte le forze di polizia, abbiamo messo insieme tutte le forze armate, abbiamo lavorato assieme e c'è stato un bel risultato. Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto. Il capo della polizia mi ha messo a disposizione i colleghi migliori che potevo avere e questo è stato sicuramente un elemento importante per realizzare questo evento molto complicato». Lo ha detto il questore di Brindisi, Giampietro Lionetti, all’indomani della chiusura del G7 che si è tenuto nel Brindisino per tre giorni.
«Si è realizzato in un territorio vastissimo, con strutture distanti l’una dall’altra anche cinquanta chilometri. Quindi - ha sottolineato - siamo stati bravissimi e il merito è un pò di tutti: del prefetto che ha fatto dei comitati a cui abbiamo partecipato, io in primis come autorità di pubblica sicurezza, ma anche dei colleghi carabinieri e della guardia di finanza, delle forze armate». Il questore ha poi sottolineato l'importanza della Sala operativa interforze «che ha messo insieme le caratteristiche di ognuno e i risultati si sono visti».
«E' stato realizzato nel rispetto delle regole e dei cittadini un sistema di sicurezza importante. E’ chiaro - ha evidenziato il questore - che i cittadini qualcosa l’hanno sofferta. Noi lo abbiamo anche comunicato in più occasioni che avremmo fatto questa attività e non abbiamo avuto delle proteste da parte dei cittadini, anche loro hanno fatto tanto, così come le istituzioni di questa provincia: mi riferisco al presidente della Provincia, al sindaco di Brindisi e al sindaco di Fasano».
I leader, afferma infine Lionetti, «sono andati tutti via, sono partiti tutti. Nessuno ha avuto problemi e siamo molto soddisfatti».
PREFETTO: PARTIRE DA QUI PER SUPERARE DIFFICOLTA'
«E' stata un’esperienza gratificante, non per il mio successo, ma perchè sono riuscito nel mio intento: far sentire tutte le componenti coinvolte e pienamente inserite in una squadra. Ho visto lo Stato, le istituzioni, ma la gioia è stata quella di vedere i cittadini partecipi di questo lavoro, e non farli mai sentire solo destinatari di prescrizioni e divieti». Lo ha detto il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale che ha coordinato sul territorio le attività del G7 che si è concluso ieri sul litorale di Fasano a Borgo Egnazia. Oltre al summit l’intero territorio provinciale in questi giorni del vertice mondiale è stato interessato il 13 dalla cena ufficiale al Castello Svevo di Brindisi alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarellla.
«L'intero territorio si è dimostrato all’altezza. Un territorio maturo. Questa - ha aggiunto - è l’eredità che ci lascia il G7 da cui dobbiamo ripartire consapevoli che possiamo superare il momento anche difficile che Brindisi dovrà affrontare». «Ho avuto modo - ha riferito il prefetto - di rappresentare certi argomenti nei momenti di attesa durante la cena di gala con il presidente della Repubblica: è stato un piacere trasmettere a lui questo desiderio di crescita della città. Spero che anche nel mio piccolo sia riuscito a trasmettere questo messaggio».
«Io mi posso permettere di esprimere alcuni sentimenti perchè nessuno mi può dire che sono alla ricerca di facile consenso. Anche nei momenti in cui mi potevo sentire più esaltato dalla vicinanza con i grandi della Terra, io - ha spiegato Carnevale - facevo un esercizio di memoria ed avevo nella mente e negli occhi gli sguardi degli operai che avevo ricevuto qualche giorno fa dopo alcune manifestazioni di protesta: cercavo di concentrami su questo perchè speravo e spero che tutto il lavoro che abbiamo fatto possa lasciare anche per loro un segnalare positivo». «Non dimentico mai che i momenti di gioia sono belli, ma la realtà a volte è più dura. Non dobbiamo dimenticarci - ha concluso - di chi sta soffrendo in questo momento».
«Noi siamo stati interpreti sul territorio di questo lavoro, ma abbiamo sentito costantemente e quotidianamente l’attenzione del ministro dell’Interno con il quale ci siamo collegati sempre. Nell’ultima settimana lo abbiamo fatto direttamente dalla sala operativa interforze della questura perchè gli uomini percepissero la sua presenza». Lo ha detto all’ANSA il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale.
«Ho avuto modo - ha aggiunto - di sentire anche ieri il ministro Piantedosi che ha fatto i complimenti a tutti. La scelta di affidarmi questo incarico di prefetto di Brindisi è la sua, ed è stata accolta dal governo». «Non posso che essere - ha concluso Carnevale - grato a lui per questa opportunità che mi ha dato e per la fiducia, essendo la mia prima esperienza da prefetto. Non mi nascondo: per lui è stata una scommessa su cui evidentemente sapeva di poter contare. Sono contento anche di questo: di averlo potuto ricambiare».