BARI - Una storia imprenditoriale iniziata 11 anni fa, a Foggia, partita da un settore di nicchia e oggi presente in tutta Italia, anche a Bari. L’avventura de Il Covo del Nerd nasce dall’idea di Stefano Santangelo e, come il nome suggerisce, è un punto di ritrovo per appassionati di giochi di carte, giochi da tavolo, fumetti e manga. «Ma da noi niente videogiochi», raccontano Santangelo e Gennaro Favatà, titolare del nuovo punto vendita in via Abbate Gimma che apre al pubblico dall’8 marzo, con una giornata inaugurale ricca di ospiti e tornei. «L’obiettivo del Covo del Nerd è portare i ragazzi a incontrarsi dal vivo, giocare e condividere le proprie passioni». Il punto vendita di Bari è il settimo del franchise ad aprire, il terzo in Puglia dopo Foggia e Manfredonia, lì dove tutto è iniziato.
«Quest’avventura è iniziata che ero giovanissimo, avevo circa 23 anni e mi mancavano pochi esami per laurearmi - racconta Stefano -. Ho deciso di concentrarmi su questa avventura, anche con il parere contrario dei miei genitori. Dopo aver aperto il mio primo punto vendita a Foggia ho aperto un secondo Covo del Nerd a Manfredonia come esperimento per capire se la mia attività potesse diventare un franchise». Esperimento riuscito: il punto di ritrovo ha aperto anche a Roma, Torino, Erba e Viterbo, e in arrivo sono previste altre due aperture a Trapani e Cosenza. E anche se la competizione nelle grandi città è più alta, questa non spaventa il giovane imprenditore: «Quella di Roma è probabilmente la fumetteria più grande della Capitale: è grande 300 metri quadri, quella di Bari sarà poco più piccola, 280 metri quadri».
Il Covo dei Nerd è, in sostanza, un punto di ritrovo per appassionati di giochi, collezionismo e modellismo dal mondo dei giochi di carte (come Magic, Pokémon, Yu-Gi-Oh!), anime e manga, giochi da tavolo, ma anche videogiochi, serie tv e film. Per l'occasione, è in programma una settimana di tornei di giochi da tavolo e carte collezionabili, da D&D a One Piece Card Game. Ma il vero punto di svolta, paradossalmente, è arrivato con il Covid: durante la pandemia, racconta Santangelo, in molti hanno scoperto la passione per questo mondo, e in tanti ne hanno approfittato per arricchire la loro collezione, ordinando da loro pezzi di ogni genere. «Ma finito il distanziamento sociale, il nostro obiettivo è stato riportare i ragazzi a incontrarsi dal vivo».