FOGGIA - Questa mattina a Foggia, è avvenuta l'intitolazione dell'ex «Villa Lanza» all'imprenditore edile Giovanni Panunzio e a tutte le vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa avviene come bene confiscato alla mafia, trasformato ora in una comunità alloggio con servizi formativi alle autonomie per l’inserimento socio lavorativo di persone con disabilità. Il bene che si trova in località «Posta Conca», venne confiscato all’omonimo capo clan ed ora sarà trasformato in una comunità alloggio con servizi formativi per l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità. Il progetto prende il nome di «Dopo di Noi», ed è finanziato con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 della Regione Puglia
Il caso giudiziario: sviluppi da accertare
La «nuova «Villa Lanza» è stato consegnato come un luogo della memoria, visto al suo esterno la presenza pannelli scenografici che rievocano la vita ed il ricordo di Giovanni Panunzio, ucciso dalla criminalità organizzata il 6 novembre 1992. Presente alla cerimonia suo figlio Michele, che da trent'anni a questa parte, non ha mai smesso di ricordare pubblicamente il sacrificio umano di suo padre. E' proprio di questi ultimissimi giorni la notizia che ha scosso la storia criminale di Foggia: Giovanni Panunzio non sarebbe stato ammazzato da Donato Delli Carri ma da Federico Trisciuoglio. A fornire questa versione agli inquirenti è Patrizio Villani, 45enne di San Marco in Lamis, killer della batteria Sinesi-Francavilla, condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione per l’omicidio del 21enne Roberto Tizzano nel bar H24 di Foggia. Su questa notizia commenta così Michele Panunzio: «Questa notizia ha un aspetto importante, su cui indagherà la magistratura ed in seguito ne coglieremo i suoi sviluppi. Questo luogo alla memoria di mio padre? Ha un valore sociale enorme, che assuma i connotati del riscatto».
Il presidente della commissione parlamentare anti mafia: qui emergenza democratica
All'inaugurazione del bene confiscato alla mafia foggiana nel nome di Giovanni Panunzio, vi è anche il presidente della Commisione parlamentare Nicola Morra che evidenzia come «la mafia oggi non è sconfitta perché oggi mettiamo la pietra sopra un luogo sotto il quale la mafia si è inabissata. Per sconfiggere la mafia bisogna debellarla definitivamente. Ricordo - ha detto Morra - che siamo in un territorio dove il Comune è stato sciolto per mafia e fino a prova contraria, sino a quando non si capirà se la giustizia amministrativa avrà torto o verità su questo caso, la mafia continuerà ad operare su un territorio dove da decenni si vive un'emergenza democratica. Da sole le istituzioni non possono estirpare questa mala pianta, ma serve che emerga lo spirito di verità, perché se si continua ad essere omertosi non si va da nessuna parte».