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Operazione dei ROS contro l’estremismo neonazista: perquisizioni in tutta Italia, coinvolto anche un brindisino

 
Redazione online

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La guida di tutto era un 21enne bresciano accusato di propaganda razzista e apologia del fascismo. L’inchiesta ha portato a 26 perquisizioni, tra i sospettati numerosi giovani e minorenni

Giovedì 17 Luglio 2025, 11:17

Un’operazione di ampia portata contro l’estremismo neonazista e suprematista è scattata all’alba di oggi su tutto il territorio nazionale. Coordinati dalla Procura della Repubblica di Brescia e dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), con il supporto dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, stanno eseguendo una misura cautelare nei confronti di un 21enne residente in provincia di Brescia e 26 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti, tutti accusati di far parte di gruppi virtuali di ispirazione neonazista e suprematista. Tra gli indagati figura anche un soggetto residente nel comune di Brindisi, come confermato dagli inquirenti.

Il giovane bresciano, destinatario della misura cautelare disposta dal GIP del Tribunale di Brescia Alessandro D’Altilia, è gravemente indiziato di aver propagandato idee fondate sull’odio razziale, di aver negato e minimizzato la Shoah e di aver partecipato attivamente a gruppi social in cui si inneggia al fascismo e al nazismo. Le ipotesi di reato fanno riferimento all’articolo 604 bis del Codice penale, che punisce la propaganda e l’incitamento all’odio razziale e alla violenza, e alla legge 645/1952 sull’apologia del fascismo.

L’indagine è stata avviata nel dicembre 2023 dalla sezione Anticrimine del ROS di Brescia, che ha monitorato per mesi i canali Telegram e TikTok dell’indagato. È stato così possibile ricostruire un vasto ecosistema digitale in cui si diffondono contenuti violenti, razzisti, antisemiti e negazionisti, con inviti espliciti alla violenza contro immigrati, persone di colore, musulmani e membri della comunità LGBTQ+.

Tra i gruppi social oggetto di indagine figurano:

  • “White Lives Matter Italia”, con contenuti sulla supremazia bianca;

  • “Vannawaffen TM”, promotore di idee naziste e accelerazioniste;

  • “Sangue e Suolo” e “Spirito Fascista”, in cui si esaltano fascismo, antisemitismo e negazionismo;

  • “Hooligans/NS/WP/WLM”, dove si incita a compiere atti incendiari contro attività commerciali di immigrati in cambio di premi;

  • “Rivelazioni non autorizzate” e “Identità Europea”, con contenuti antisemiti, omofobi e razzisti;

  • “Casa del Fascio”, dedicato alla propaganda del fascismo e del nazismo.

L’operazione ha permesso di identificare 29 soggetti attivi in questi canali, molti dei quali tra i 18 e i 25 anni, cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti. Tutti sono stati iscritti nel registro degli indagati per lo stesso reato. Le perquisizioni, eseguite su mandato della sostituta procuratrice Caty Bressanelli, sono state condotte in diverse regioni italiane.

Le autorità sottolineano la pericolosità crescente dei fenomeni di radicalizzazione giovanile in ambienti virtuali. “Non si tratta solo di propaganda, ma di un ecosistema ideologico tossico che incita apertamente alla violenza e alla discriminazione”, è quanto trapela dagli ambienti investigativi.

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