BARLETTA - Sarà pur vero, come diceva lo scrittore e umorista Giovannino Guareschi (l’inventore del personaggio di Don Camillo), che «nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!» (e così nel 1948 spingeva al voto per la Dc contro il Fronte popolare di comunisti e socialisti), ma è anche vero che all’occhio elettronico della telecamera di videosorveglianza è difficile sfuggire. Anche in chiesa.
Così ieri mattina, poco dopo, le 8 (la videoripresa incasella anche cronologicamente i fatti) un ragazzo con camicia e scarpe bianche e pantaloni scuri è entrato nell’antica chiesa di San Giacomo (ieri se ne celebrava la festa), in corso Vittorio Emanuele. Con fare incerto, ha fatto il segno della croce non verso l’altare, ma in direzione della sacrestia (!?), ma dando la fugace ed erronea impressione di voler sostare in preghiera. Invece, si è avvicinato all’altare, ha staccato la spina del ventilatore e si è diretto verso l’uscita.
Dove è stato seguito dall’occhio vigile di un’altra telecamera e da una domanda («Giovane, che hai preso?») lanciata da una fedele e rimasta senza riposta.
La sequenza è diventata subito virale, saltando di cellulare in cellulare.
Guareschi non poteva immaginarlo, ma il Grande Fratello del terzo millennio è implacabile. Volendo, non dovrebbe risultare molto difficile individuare il ladruncolo, immortalato nella sua azione anti-afa. Il parroco, don Fabio Daddato, non ha intenzione di formalizzare denuncia: «Mah, chissà - sottolinea - perso un ventilatore, me ne sono stati donati nel frattempo altri due».
Sperando non siano oggetto di un altro «prelievo abusivo», viene da dire che la Provvidenza alla fine ne sa una in più pure del Grande Fratello.