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Banca d'Italia: ripresa economica Puglia 2022 in rallentamento, occupazione +6,1%

 
Redazione online (videointervista Marisa Ingrosso)

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Redazione online (videointervista Marisa Ingrosso)

L'esito dell'aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia «L'economia della Puglia», presentato questa mattina a Bari dal direttore Sergio Magarelli

Martedì 15 Novembre 2022, 13:26

Nei primi nove mesi del 2022 l'economia pugliese «ha continuato a crescere intensamente, completando il recupero dei livelli produttivi persi a causa della pandemia» ma a causa dell’inflazione e dell’incremento dei costi di produzione la crescita ha rallentato. Lo rileva l'aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia «L'economia della Puglia» presentato questa mattina a Bari dal direttore Sergio Magarelli. Nel primo semestre del 2022 l’attività economica è cresciuta del 5,6% «in lieve rallentamento rispetto all’intero 2021 (6%)», si legge nel report. «Sulla base di informazioni più aggiornate nel terzo trimestre la crescita avrebbe ulteriormente decelerato». «Nel 2021 - scrive Banca d’Italia - l’economia pugliese ha registrato una sensibile crescita, estesa a tutti i principali settori, dopo il forte calo dell’anno precedere». Invece, «nei primi mesi del 2022 la ripresa ha perso slancio, risentendo del deciso aumento dei prezzi dei beni energetici e di altre materie prime, intensificatosi a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina». Non solo: «Le aspettative - si legge - risentono però dell’acuirsi nei mesi estivi dei rincari dell’energia e prospettano un rallentamento delle vendite nel prossimo semestre e un calo degli investimenti nel 2023, nonostante la spinta attesa dagli incentivi previsti dal Pnrr».
«Nel rapporto - ha commentato Magarelli - viene rimarcata la situazione, speriamo contingente, di grave e perdurante incertezza. Questa situazione ha già provocato un certo rallentamento nella crescita dell’economia, che pure nei primi mesi del 2022 si era prospettata abbastanza vivace anche in Puglia. Per il futuro le indicazioni non sono positive, le prospettive di crescita hanno subito un grave rallentamento, una battuta d’arresto. La crescita vissuta dalla Puglia ci permette però di poter immaginare la regione protagonista di una ripresa, probabilmente anche abbastanza efficace, per quanto riguarda non solo la propria economia, ma anche quella del Mezzogiorno e dell’intero Paese».

In Puglia il mercato del lavoro è cresciuto ancora anche nel primo semestre del 2022, il numero di occupati è aumentato del 6,1% sostenuto sia dai lavoratori autonomi sia da quelli dipendenti. Lo rileva l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia «L'economia della Puglia" presentato questa mattina a Bari. L’occupazione ha superato i livelli del primo semestre del 2019, nei primi otto mesi del 2022 il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti di lavoro alle dipendenze è stato positivo per circa 71.500 unità, in calo rispetto alle 85.700 dello stesso periodo del 2021. «Le attivazioni nette - si legge - hanno presentato nei primi mesi dell’anno un andamento simile a quello del 2021, per poi mostrare segnali di rallentamento in estate». Il tasso di occupazione è aumentato del 48,7%, rimanendo tuttavia inferiore alla media nazionale, «soprattutto per la componente femminile, 35,3% in regione e 50,7% in Italia», evidenzia Banca d’Italia. Il tasso di disoccupazione si è ridotto al 12%, mentre nei primi nove mesi del 2022 il numero di ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni (Cig) è diminuito del 72%. Il calo però non ha riguardato il settore dell’industria legato alla produzione dei mezzi di trasporto (automotive). «Nel 2022 la crescita dei consumi delle famiglie dovrebbe rallentare», evidenzia Banca Italia. "Per quanto riguarda i livelli occupazionali - ha sottolineato il direttore della sede di Bari di Banca Italia, Sergio Magarelli - la Puglia ha fatto registrare una ripresa addirittura superiore alla media italiana. Non possiamo però ritenerci soddisfatti, se a questo dato non viene accompagnato una altrettanto adeguata partecipazione della componente femminile al mercato del lavoro. I livelli di occupazioni, in questo senso, sono ancora al di sotto del 40%. Quasi una donna su tre non è occupata». «Questo spreco di una risorsa così importante - ha aggiunto - non può essere ritenuta una componente positiva della nostra società. L’occasione che offre il Pnrr è sicuramente importante: accompagnandolo con le riforme e una sinergia tra pubblico e privato, Stato e imprese, si potrà creare un giardino fertile e soprattutto pulito, libero dal malaffare».

PNRR: ASSEGNATI ALLA PUGLIA 4,8 MILIARDI DI EURO

In base ai dati aggiornati a ottobre scorso e rilevati da Banca d’Italia, gli enti territoriali della Puglia hanno visto assegnati 4,8 miliardi di euro nell’ambito dei progetti del Pnrr. Lo rileva l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia «L'economia della Puglia» presentato questa mattina a Bari. «Secondo nostre stime - si legge nella relazione - se tali fondi venissero pienamente utilizzati nei tempi previsti, la spesa per investimenti degli enti territoriali pugliesi raddoppierebbe rispetto alla media del periodo 2014-2019».
Per quanto riguarda invece il Superbonus, secondo lo studio di Bankitalia, a fine settembre in Puglia erano state depositate quasi 20mila perizie tecniche
e l’importo degli investimenti ammessi a detrazione è stato superiore a 3 miliardi di euro mentre l’importo medio è risultato pari a circa 153mila euro.
Nel 2022 il settore delle costruzioni in Puglia «ha registrato una ulteriore crescita». «Pur in presenza di un significativo aumento dei costi di alcuni input, il settore ha continuato a beneficiare delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio», si legge nella relazione. Alla dinamica positiva ha inoltre contribuito il comparto delle opere pubbliche. Nel residenziale è proseguito l'aumento delle compravendite, +16% nel primo semestre 2022, e i prezzi delle case hanno continuato a crescere, +4,5%.

Nonostante il caro bollette e il rincaro delle materie prime, «nei primi nome mesi del 2022» in Puglia «è aumentato il fatturato nominale delle imprese». Lo rileva l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia "L'economia della Puglia» presentato questa mattina a Bari. Anche la dinamica delle ore lavorate è stata positiva ma «in misura meno accentuata rispetto allo scorso anno», evidenzia Banca Italia. «Le imprese» però «prevedono un rallentamento delle vendite nel prossimo semestre». «Le tensioni nelle catene di fornitura riguardano - si legge nella relazione - anche fattori produttivi diversi da quelli energetici: oltre il 70% delle imprese partecipanti al sondaggio segnala difficoltà connesse con l’aumento dei prezzi di materie prime non energetiche e semilavorati e circa la metà rileva problemi su costi e tempi della logistica e l’indisponibilità di input». Nel primo semestre 2022 le esportazioni hanno registrato un incremento del 24,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la crescita è stata meno intesa rispetto al resto del Sud (32,4%) ma di poco superiore a quella dell’Italia.

Gli investimenti a Bari delle grandi multinazionali dell’innovazione e dei servizi «avrà un impatto positivo sia a livello occupazionale che della qualità dell’occupazione": lo ha sostenuto Maurizio Lozzi, responsabile della divisione di analisi e ricerca della sede di Bari di Banca d’Italia, rispondendo, a margine di una conferenza stampa, ad una domanda sull'apporto che potranno dare questi insediamenti annunciati. Secondo Lozzi, queste «iniziative» sono "auspicabili» perché hanno ricadute «positive sia dal lato della produttività che dal punto di vista del tasso di occupazione».

In video l'intervista a Sergio Magarelli, direttore Banca d'Italia sede di Bari

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