VALENZANO - C’è un'intervista televisiva tra le prove del presunto accordo politico-mafioso sul Comune di Valenzano. «Se lei avesse accolto due mesi fa il movimento Italia Popolare nella maggioranza lei sarebbe rimasto a ricoprire il ruolo di sindaco», è la frase che Francesca Ferri (finita in carcere oggi su richiesta della Dda di Bari) rivolge a Giampaolo Romanazzi, sindaco di Valenzano caduto da poco. Il 5 ottobre Romanazzi è stato sentito in Procura proprio per spiegare cosa è accaduto a Valenzano con lo scioglimento del Consiglio comunale dovuto alle dimissioni di 10 consiglieri, di cui 4 della sua maggioranza. «Sono stato eletto sindaco a Valenzano, supportato da un gruppo di liste civiche, fra le quali Valenzano-Trasparenza-Legalità il cui fautore era Vincenzo Tritto (candidatosi ma non eletto in consiglio comunale); nelle fila di questa lista si candidò e non fu eletta la signora Maddalena Carlizzi, che personalmente non conoscevo e non conosco. Poco prima che iniziasse la mia avventura di candidato sindaco, fui destinatario di una proposta da parte di Filippo Dentamaro, compagno di Francesca Ferri, all’epoca già consigliera comunale a Bari, a capo di un sostanzioso movimentismo politico in Valenzano, mi proponeva di creare anche a nome della compagna una coalizione con me, utilizzando il loro serbatoio di voti tramite l’appoggio delle loro liste. Rifiutai la proposta di Dentamaro poiché non intendevo far entrare alcuna delle personalità che avevano fatto parte della consiliatura precedente con il sindaco Lomoro».
«Verso la fine della campagna elettorale - ha aggiunto Romanazzi - venni a sapere che il duo Dentamaro/Ferri sponsorizzava un voto disgiunto in favore di Amoruso (mio competitor) come candidato sindaco e per i consiglieri Carlizzi e Montefusco. Questa informazione mi fu manifestata chiaramente una sera, forse l’8 novembre 2019 (due giorni prima delle elezioni) da Dentamaro Filippo che mi incontrò all’uscita dalla pizzeria, nell’occasione lo stesso mi si rivolse dicendo: ”Visto che non hai voluto parlare prima con noi dovrai farlo adesso o dopo il ballottaggio”. Accompagnò questa sua frase all'esibizione di un “santino” che riportava un fac-simile della scheda elettorale riportante l’effige del candidato sindaco Amoruso ed i nominativi dei consiglieri Carlizzi e Montefusco. A fronte di quella sua dichiarazione che altro non era un secondo tentativo di portarmi dalla sua parte, dopo quella prima proposta che avevo declinato tempo prima, ribadii di non essere disponibile a reclutare nella mia maggioranza persone facenti riferimento alla Ferri. (…) Al termine delle elezioni i due sponsorizzati da Dentamaro/Ferri ossia Carlizzi e Montefusco non furono eletti. Da quel momento non ebbi altri contatti con la Ferri».
Romanazzi racconta di aver rivisto la Ferri «i primi di quest’anno 2022 quale referente locale del movimento politico Puglia Popolare (facente capo al direttore dell’Arpal Cassano) e nell’occasione è diventata riferimento politico di due consiglieri comunali di Valenzano di minoranza (Amoruso Ugo e De Sario Leonardo) che, eletti nella maggioranza, erano negli ultimi due anni passati all’opposizione.
«Sostanzialmente, dunque, la Ferri è diventata dai primi mesi del 2022 mio avversario politico. Poco prima della caduta dell’Amministrazione da me presieduta, sei consiglieri di maggioranza mi proposero di allargare la nostra maggioranza a due consiglieri di Puglia Popolare; la richiesta mi arrivò dai consiglieri Volpe ed Amoruso. Io mi dissi contrario sempre per la ragione di non consentire l’ingresso in maggioranza di persone riconducibili politicamente alla Ferri. Il 9 settembre ho appreso che la Ferri era stata delegata a depositare presso il comune l’atto notarile che raccoglieva le firme di 10 consiglieri comunali dimissionari (dieci tra consiglieri di maggioranza ed opposizione, tra cui Amoruso ed il consigliere di riferimento di Volpe). L’11 settembre fui contattato da Volpe il quale dicendosi perplesso o pentito sulle sue dimissioni mi invitò a raggiungere casa della Ferri a Casamassima per ridiscutere l’allargamento della maggioranza in precedenza propostomi in modo da non far cadere l’Amministrazione. Andai a casa della Ferri dove incontrai quest’ultima, Dentamaro, Volpe la moglie di quest’ultimo Partipilo Lucia ed un mio amico di nome Domenico De Santis. Nell’occasione mi fu ribadita la proposta che avevo a suo tempo rifiutato (allargamento della mia maggioranza ai due di Puglia Popolare) e me ne andai, dicendomi pronto a fare una verifica in consiglio comunale l’indomani mattina. Il nome della Carlizzi intervenne da parte degli esponenti della lista Trasparenza e Legalità all’inizio dell’Amministrazione per un’eventuale nomina in giunta; ma io rifiutai questa indicazione».
(video Antenna Sud)