Dopo cinque anni di silenzio, gli A Morte L’Amore sono tornati. E lo hanno fatto con un colpo secco, diretto, senza avvertimenti. Dal 30 maggio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme digitali “K.O.”, il nuovo singolo della storica rock band pugliese, seconda anticipazione del loro atteso terzo album Caricatore, in arrivo nei prossimi mesi per Kallax Records, Dischi Uappissimi e la neonata Mosho Dischi.
“K.O.” è un brano che non chiede permesso. È un treno in corsa lanciato a tutta velocità contro le convenzioni del rock contemporaneo: un mix letale di disco-punk, tensioni post-punk, elettronica ruvida e spruzzi di alternative rock. Suoni scuri, chitarre taglienti, una voce che scava nel disincanto urbano e testi che non fanno sconti: il pezzo è un inno alla rabbia lucida, al crollo consapevole, al restare in piedi anche quando tutto ti vuole al tappeto. “Quando crolli al tappeto tutto è magico. Il secondo singolo di 'Caricatore' è un treno che ti manda dritto K.O.”, dichiarano gli A Morte L’Amore.
Ad accompagnare il brano c’è un videoclip potente e simbolico, realizzato dal collettivo Il Simposio, che firma una regia perfettamente coerente con l’estetica diretta e cruda del brano. Ambientato in un ring di wrestling italiano, il video trasforma la metafora dello scontro in un racconto visivo dell’esistenza quotidiana. “Il ring del wrestling italiano diventa il luogo perfetto per celebrare la nostra gloriosa sconfitta quotidiana. Ogni giorno ci ammazza con una mossa diversa: lunedì KO la vita succhia, martedì sedia in faccia esistenziale, giovedì schienata sentimentale. L’Amore? Sempre nell’angolo opposto, truccato male, sudato e imbattibile. E noi KO. Ma con stile.”
Una visione intensa, ironica e feroce che sintetizza l’universo poetico della band: quello in cui si balla anche sulle rovine, si canta anche dopo la caduta, e si resta romantici nel mezzo del caos.
Nati in Puglia e attivi dal 2016, A Morte L’Amore sono Giuseppe Damicis (voce e chitarra), Simone Prudenzano (batteria e produzione) e Mauro Capogrosso (basso). Il loro nome è già una dichiarazione di poetica: una tensione costante tra passione e disillusione, tra l’amore romantico e il rifiuto della sua banalizzazione.
Dopo l’ottimo debutto con l’omonimo A Morte L’Amore (2016, Goodfellas Records), che li ha imposti come una delle voci più originali dell’underground italiano grazie al loro mix tra garage rock, disco, pop destrutturato e atmosfere noir, la band ha proseguito nel 2019 con Non Solo Moda, album apprezzatissimo (anche da Playboy, che li ha portati in copertina) e ancora più coraggioso nelle sonorità e nei contenuti.
Caricatore, il nuovo disco in arrivo, si preannuncia come un lavoro più elettronico, tagliente e visionario, registrato come i precedenti al Chidro Studio. E se “In un solo secondo” (uscito nei mesi scorsi) aveva aperto il fuoco, con “K.O.” la band ha caricato davvero il colpo in canna.