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Rudian, la nuova stella del pianoforte New Age con le radici pugliesi

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

La promessa della musica contemporanea e il suo «Viaggio» discografico: «Alla vostra terra dedicherò una ballata gitana»

Giovedì 04 Gennaio 2024, 11:10

11:28

«Se penso alla storia del mio trisnonno di origini pugliesi che, all’inizio del Novecento, in uno dei suoi tanti approdi col peschereccio da Bisceglie a Patrasso, conobbe l’amore che gli cambiò la vita, comporrei una ballata gitana, perché musicalmente allegra, com’è la Puglia». Veronica Rudian è la nuova promessa del pianoforte contemporaneo. La città colorata della Liguria Bordighera le ha dato i natali 33 anni fa. Quella che la critica definisce come un talento della new age, trova ispirazione nel mare di fronte la casa in cui vive. L’ultima sua rivelazione musicale è il singolo Flight Over The Waves, un trascinante volo sulle onde, che costituiscono il «prolungamento musicale» del suo quarto album di inediti, distribuito dall’etichetta figlia della Warner ADA Music Italy, dal titolo Il viaggio. Un nome evocativo delle radici famigliari errabonde di Veronica Rudian: da Bisceglie a Patrasso, dal rientro forzato dai nazifascisti a Tortona, in Piemonte, allo spostamento in Veneto, sino all’approdo definitivo a Bordighera.

«Cognome veneto di papà, mamma ligure, trisnonno pugliese e nonna calabrese mi fanno sentire una meticcia» racconta alla «Gazzetta» Rudian che il 23 dicembre scorso ha deliziato il pubblico radiofonico di Rai 3, intervistata da Oliviero Ponte Di Pino nel programma «Piazza Verdi», durante il quale si è esibita dal vivo, producendo alcune tracce dell’ultimo lavoro discografico nel quale c’è un’impronta della sua nascita. Il 15 giugno giorno del segno Gemelli è secondo l’astrologia l’emblema di una persona che crede nella propria forza attrattiva, come quell’energia catalizzante della natura, che solca Il viaggio di Veronica. Il suo disco è un tributo alla creazione del pianeta, «i cui frutti sono adesso in pericolo per via del riscaldamento globale e ci fanno vivere in emergenza» sottolinea la pianista. Il suo album si immola musicalmente alla natura, i cui elementi portanti trovano casa in una suite articolata di sette movimenti. Uno di questi è intitolato Luna, composto ed eseguito con mani rotonde e naturali. È la tecnica che Rudian svela di aver acquisito all’Accademia Pianistica Chopin di Padova, dove vi è entrata ad otto anni, affidandosi alla formazione del maestro Marian Mika, sino a perfezionarsi a Varsavia, in Polonia, la stessa terra del grande Fryderyk. Al poeta pianista del Romanticismo Rudian non si accosta minimamente, respingendo «il paragone con una leggenda. A lui guardo solo con ammirazione ed ispirazione», traendone l’antologia del suono dell’autrice ligure, dietro la quale si nasconde un animo punk rock, perché Veronica, cresciuta come un’ascoltatrice scalmanata degli anni Novanta coi dischi dei Luna Pop e degli 883, elevatasi in seguito ai pezzi anarchici di Bob Dylan - con il cui polistrumentista Donnie Herron collaborerà tra il 2012 e il 2013 - si è letteralmente fatta trascinare dalle tonalità forti. «La top tre ideale della mia playlist? Dal gradino più alto ci metto: Whatsername dei Green Day, Me Ne Frego di Achille Lauro e Wilde Syde dei Motley Crew».

Il punk rock, il metal e il pop sono filosofie che, «solo all’apparenza sono distanti dalla classica, perché in realtà, ogni genere ha alla base la radice della grande madre della musica» sottolinea Rudian, la quale tirerà fuori la sua indole da rocker nel prossimo singolo, che uscirà dopo il Festival di Sanremo, che è appena a 12 chilometri dalla sua Bordighera. «Ci posso andare anche a piedi ed ammirare quel palco che è il testimone della storia della musica italiana» sottolinea la pianista che però ammette che il suo vero sogno è di «suonare un giorno alla Royal Albert Hall di Londra» sul cui tavolato vi sono le impronte di miti come Pavarotti, Dylan, Dire Straits, Led Zeppelin ed Elton John, quest’ultimo altro artista «ascendente» su Veronica Rudian. Il 13 gennaio l’artista rivierasca proseguirà il suo tour invernale, suonando per un evento benefico nella sua Bordighera, successivamente, il 26 gennaio, seguirà la tappa di Salisburgo alla Taffelmusik per l’evento dell’associazione «Mozart Italia». Nella terra del genio del pianoforte, strumento che Rudian suona come se stesse disegnando la natura.

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