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«Algoritmo», Giovanni Santese canta il mondo dominato dalle macchine

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Il pugliese anticipa il disco Forever Vecchio, in uscita. Ecco in anteprima il video ufficiale costruito tutto con l'intelligenza artificiale

Mercoledì 22 Marzo 2023, 08:40

Si chiama Giovanni Santese, è pugliese, e anche se il suo nome sembra nuovo, forse i più attenti lo ricorderanno presente nel panorama musicale nazionale con il nome di non giovanni. Da venerdì 24 marzo esce in radio e su tutte le piattaforme digitali "Algoritmo", singolo che «racconta di un futuro distopico, in cui l’umanità è in preda agli istinti e alla follia, ma è talmente schiava degli algoritmi che anche i gesti più crudeli e disumani vengono giustificati come le risposte ai comandi di una macchina, e nessuno ormai vi si può sottrarre». Il brano fa da apripista al nuovo album che uscirà in primavera, "Forever Vecchio" e in anteprima oggi vi mostriamo il video ufficiale.

Parallelamente il 18 marzo è partito da Pesaro il Forever Vecchio Tour, che farà tappa il 1 aprile a Taranto. La regia dello spettacolo è di Lorenzo Kruger, che ha scritto insieme a Giovanni Santese i monologhi che intervallano i brani ed ha curato il concept del concerto, la scenografia e i costumi.

Da dove nasce l'idea di "Algoritmo", e perché oggi siamo così schiavi di qualcosa che, in fondo, non possiamo controllare?

«Ho immaginato un futuro distopico in cui persino le azioni più disumane, che ogni tanto colorano terribilmente le nostre pagine di cronaca, vengono sottratte alla responsabilità dell’uomo, e derubricate al semplice comando di un algoritmo. Affermare che siamo interamente controllati dagli algoritmi è un’esagerazione, infatti la canzone vuole essere un’iperbole rispetto a questa constatazione, però è innegabile che la maggior parte degli ambiti delle nostre vite siano oggi spesso legati alle macchine. La cosa che è a tratti inquietante è che gli algoritmi si possano sostituire a noi, scegliendo al nostro posto, o ci classifichino in categorie, il tutto a partire dai nostri clic in rete».

Ha creato il videoclip con una sequenza ideata da un'intelligenza artificiale: cosa è venuto fuori?

«Il videoclip è una sequenza di immagini surreali, a tratti ipnotiche per la loro assurdità. Non potevo desiderare di meglio per rendere l’idea del pezzo, e cioè quella di un futuro irreale e terribile. Devo tutto al lampo di genio di Pierfrancesco Annicchiarico, il grafico con cui collaboro da sempre, che ha lanciato l’idea di lasciar lavorare l’intelligenza artificiale nel progetto grafico di questo singolo. Il nostro intervento è stato quello di fornire le istruzioni per la creazione delle immagini, partendo da frasi estrapolate dal testo della canzone, o da suggestioni ulteriori che questo ci ha evocato. Inizialmente l’utilizzo dell’AI doveva servire a realizzare soltanto la cover del brano da inserire sulle varie piattaforme. Quando poi ci siamo ritrovati in mano tutta la serie di prove che avevamo fatto per giungere all’immagine definitiva, abbiamo pensato che fosse un peccato sprecarle, e quindi metterle insieme per creare il video è stata una scelta naturale».

Secondo lei arriverà un momento in cui buona parte della nostra vita verrà dominata dall'AI? 

«Credo che sia già arrivato, e che le macchine governino già buona parte delle nostre vite. Ci tengo a sottolineare però che la mia visione non è totalmente pessimistica: in molti campi le tecnologie legate alle AI ci hanno cambiato in meglio la vita, o ce l’hanno addirittura salvata. Il vero pericolo non è nel loro utilizzo, ma nell’uso degli algoritmi a fini manipolativi da parte dei grandi gruppi che ne detengono il controllo. Cerco sempre di ricordarmi che gli stessi algoritmi sono un’invenzione umana, e che le istruzioni le ha fornite comunque l’uomo».

Musicalmente ha già un bel percorso: come spiega questo nuovo step, con il nuovo nome e il disco in arrivo?

«Voglio bene a non giovanni e mi è dispiaciuto costringerlo a farsi da parte, ma negli anni era diventata una costruzione inutile, un involucro protettivo limitante. Quando mi auto-battezzai vivevo una fase diversa della mia vita dove la separazione tra lavoro e musica era abbastanza netta nella mia mente. Adesso ho fatto pace con queste distinzioni, e vivo la mia dimensione artistica come quella essenziale, perciò non ho più nessun motivo di chiamarmi in altro modo per essere me stesso».

Che progetti ha per il prossimo futuro?

«Anzitutto volevo spoilerare un progetto attinente al brano e al videoclip: nei prossimi giorni uscirà una storia per bambini che vede protagonista il bambino Johnon (Non ho ammazzato definitivamente non giovanni) che lotta contro il Mostro Algoritmo. Sarà una piccola storia illustrata (dall’AI ovviamente) che rappresenterà uno spin-off della canzone. Per quanto riguarda il futuro attendo l’uscita dell’intero disco prevista per la metà di aprile e poi ho iniziato a portare in giro il Forever Vecchio Tour. Sono in giro con musicisti incredibili che collaborano a tanti altri progetti di qualità in Italia: Mirko Maria Matera (piano e synth), Molla (basso e cori) Giacomo Abatematteo (batteria e cori)».

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