«Che cura c’è per la vita? È tutto senza senso e se poi lo cerchi ti prendono per matto», chiede ai medici Daniele (Federico Cesari, bravissimo) sottoposto a un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) per un crollo psicotico. È una coincidenza che due opere pur diametralmente opposte riflettano lo spaesamento collettivo di una o più generazioni rispetto al nostro presente? In Tutto chiede salvezza, diretto da Francesco Bruni, disponibile su Netflix, Daniele si ritrova in ospedale dopo una notte passata con gli amici di cui non ricorda niente. In Tasmania, il nuovo romanzo di Paolo Giordano, il protagonista dice di sé: «Non capivo niente dei miei desideri, a quarant’anni non era normale, no?». E «mi sentivo, sterile, scippato del futuro», «in colpa verso qualcosa di indefinito». Diverse età, stesse angosce e paure. Certo la storia di Daniele è diversa, il suo è un disagio mentale, ed è tormentato da qualcosa di inspiegabile che lo rende misterioso e vulnerabile. Il tutto in sette puntate che corrispondono ai giorni di ricovero, causato non da eccessi di stupefacenti ma da una crisi di rabbia contro i genitori. Senza spoilerare troppo, anche perché la serie è al terzo posto della top ten di Netflix, alla fine della settimana Daniele non sarà più lo stesso. E quella che all’inizio gli sembrava una condanna si trasformerà in una esperienza intensa e formativa. Ottimo il cast, oltre a Cesari, in ordine sparso lo psichiatra Filippo Nigro, il compagno di stanza queer Vincenzo Crea, e Ricky Memphis infermiere cinico. I genitori Lorenza Indovina e Michele La Ginestra, Carolina Crescentini madre di Fotinì Peluso, ex compagna di liceo diventata influencer.

Giovedì 27 Ottobre 2022, 08:45