Le vie del thriller sono impenetrabili e conducono questa volta nello stato dello Utah, il paese dei mormoni. Ed è lì, in un piccolo sobborgo di Salt Lake City, che al debutto degli anni Ottanta vengono trovati i corpi straziati di Brenda Wright Lafferty (Daisy Edgar-Jones) e della sua bambina. Il detective Jeb Pyre (Andrew Garfield), patriarca ideale di una famiglia mormone perfetta, e il suo partner Bill Taba (Gil Birmingham), nativo americano della comunità Paiute, quella depredata dai mormoni al loro arrivo nello Utah, indagano. Insieme ripercorrono gli ultimi mesi di vita di Brenda, allevata da un padre praticante ma progressista, e la sua difficile integrazione nella famiglia Lafferty, costruita su un patriarcato esplicito che neutralizza il desiderio di autonomia delle donne e spinge gli uomini a ripiegare sui valori del passato. Tra crisi di fede e rivelazioni oscure, l’inchiesta si annuncia un calvario per Jeb, che accumula gli indizi con l’orrore. La serie segue tre temporalità: il presente (l’inchiesta), il passato prossimo (le circostanze che hanno condotto al doppio omicidio) e il passato remoto (le origini della chiesa mormone fondata nel 1830 da Joseph Smith). I flashback favoriscono la coincidenza reciproca fra gli eventi ma trovano un’applicazione più mistica quando si impongono alla coscienza di Jeb come visioni subliminali. Trasposizione di Dustin Lance Black del romanzo omonimo, In nome del cielo combatte una battaglia secolare, cominciata da Emma Smith per opporsi all’indegnità del consorte, fervente poligamo. E Brenda raccoglie la fiaccola contro un culto, che nell’accezione originale, è incompatibile con qualsiasi democrazia moderna. Garfield è ancora una volta l’uomo di (buona) fede finito all’inferno e in un polar rurale da vedere su Disney+.

Giovedì 29 Settembre 2022, 07:38