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Fata Morgana, coni croccanti e freschi sapori made in Puglia

 
Fabiana Pacella

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Fabiana Pacella

Fata Morgana, coni croccanti e freschi sapori made in Puglia

«I colori e i sapori della mia terra erano tutti da scoprire, mi attirava soprattutto l’odore»

Mercoledì 21 Febbraio 2024, 09:18

Inciampando in un sanpietrino in via della Croce, tra piazza di Spagna e via del Corso, gli occhi hanno incrociato la vetrina Linda di una gelateria colorata. Cuore di Roma, pareva il Regno delle fiabe, con i suoi colori lucidi, la semplicità degli arredi e i nomi di quei gusti che avrebbero fatto invidia a un incantatore di serpenti. Ma anche alla mela di Biancaneve: «mangiami… mangiami…».

Un richiamo, un sortilegio. L’incantesimo c’era: era quello di Fata Morgana. Nome del punto vendita e alias della mente di tanta bellezza e sapore, Maria Agnese Spagnuolo da Taranto. Capitolina d’adozione, cittadina del mondo, radicata nell’autenticità della terra di Puglia, nella freschezza delle sue mandorle, nei frutti succosi dei suoi alberi e tenace e mai doma come il mare di laggiù.

Sul cono croccante, un mandarino fresco che avrebbe resuscitato gli abitanti dell’aldilà, leggero, naturale, in linea con la filosofia di quel luogo che in realtà è una scelta, in parte voluta, in parte dipinta ad arte dal caso.

Fata Morgana è una rete di sei punti vendita di gelato artigianale preparato con una ricetta antica e semplice, ad «etichetta pulita» poiché contiene solo materie prime di base strettamente necessarie e naturali. Niente addensanti, conservanti, semilavorati.

Una magia a misura del sogno di Maria Agnese e del marito Francesco Simon. Che si sono lasciati guidare dalla vita ma che anche l’hanno guidata, timonieri di sogni possibili grazie alla perseveranza. Si sono trasferiti a Roma nel 2000, erano e sono tuttora attori, e all’epoca sarebbero entrati in un programma Rai che dopo un anno però è stato cancellato.

La fatina non si è data per vinta, neanche quando ha scoperto casualmente di essere celiaca. Si poteva cedere o volare, ha scelto la seconda andando a scavare nelle abitudini di bambina, di quando con le mani in pasta mescolava intrugli per preparare mistura e gelati.

«A volte mia madre mi trovava intenta a cuocere creme sul fuoco, convinta preparassi la farcia per una torta, quando poi le spiegavo che stessi preparando del gelato, mi guardava incredula chiedendosi come potessi preparare un qualcosa di freddo cuocendolo a caldo».

Questione di gola, di cuore, di memoria, di necessità.

I primi quattro ingredienti del sogno di quella coppia tarantina, che oggi ha la sostanza di 6 punti vendita, l’ultimo proprio quello di via della Croce inaugurato lo scorso anno, in tutta Roma e due punti vendita a Los Angeles.

«Preferisco produrre in laboratorio da me tutte le variegature, le salse, infusi, uso spezie intere e non in polvere, proprio per essere certa che sia tutto fresco e naturale». Come si snocciolano quei quattro ingredienti nella storia imprenditoriale di Fata Morgana?

Partendo dalla memoria, dei frutti della terra d’origine e di quelle cose buone preparate a casa in cucina, senza tralasciare come gli occhi di Maria Agnese e la sua gola andassero in visibilio davanti a un cono gelato. La necessità, di andare avanti nonostante le difficoltà di lavoro e di controbattere ai rigidi dettami della celiachia hanno fornito spunti ulteriori, i palpiti del cuore infine hanno fatto il resto.

«All’epoca non c’erano molte gelaterie che producevano gelato senza glutine, e in generale veniva proposto in alternativa a quello “normale”. Non mi è mai piaciuta questa distinzione, per cui mi sono messa in testa di poter creare un gelato il più possibile naturale, che potesse essere gustato e apprezzato da chiunque senza distinzioni, un gelato per amanti del gela. Se non ricordo male, fra le 25 proposte non c’erano gusti tradizionali come la stracciatella e il cioccolato semplice. Inizialmente gli abitanti del quartieri mi identificavano come la gelateria strana. I colori e i sapori della mia terra erano tutti da scoprire, mi attirava soprattutto l’odore. Ancora oggi per creare nuovi accostamenti lascio che siano gli odori a guidare la mia fantasia».

Francesco ha fatto il suo, grazie a un software dedicato che raccoglie oltre 400 ricette, a misura di celiaci e con attenzione alle intolleranze, con tutte le ricette della sua «Morgana».

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