Il profumo caldo del pane appena sfornato e della focaccia fragrante, l’aroma dell’olio extravergine appena spremuto. Le mani esperte a impastare davanti agli occhi dei visitatori, a modellare e a infornare, trasformando ingredienti semplici in sapori che hanno raccontato storie di generazioni.
È stato questo lo spirito della quarta edizione di “Forni e Frantoi”, l’iniziativa che ancora una volta ha celebrato a Bitonto gesti e aromi, in un ponte tra presente e memoria, tra la città e le sue radici gastronomiche più autentiche. Nei tre forni storici — “San Luca”, “San Giovanni” e “Fratelli Carlucci” — e nei frantoi antichi — “Frantoio F.lli Napoli”, “Oleificio Cooperativo Cima di Bitonto” e “Produttori Olivicoli Bitonto Società Cooperativa” — i partecipanti hanno toccato con mano la pazienza e la precisione necessarie per ottenere questi sapori. L’iniziativa, che si è svolta qualche giorno fa, è stata promossa dal Comune di Bitonto e organizzata dall’associazione “Bonum Totum”, con il patrocinio dell’associazione nazionale “Città dell’Olio”, la collaborazione dell’associazione culturale “Oikos”, di Confartigianato Bitonto, di Slow food - Mercato della Terra e con il contributo di “Masseria Lama Balice”. “È un’iniziativa che tende alla valorizzazione dei nostri prodotti tipici, dal bocconotto, all’olio evo, alla focaccia. È un’opportunità per far conoscere i produttori e il borgo antico, che ci vede tutti protagonisti in un’unica iniziativa”, ha spiegato il sindaco del Comune di Bitonto, Francesco Paolo Ricci.
I forni hanno lavorato a cielo aperto, sia con la lezione di focaccia guidata dal maestro Paolo Priore della “Scuola Italiana Pizzaioli” nella “Masseria Lama Balice” che con i segreti dei bocconotti, raccontati dalla pasticcera dell’antico forno di “San Luca”, Valentina Ricciardi.
Degustazioni di pane, focaccia e olio, frantoi aperti, assaggi di pane e olio Evo appena spremuto. Una grande festa per far conoscere e valorizzare il territorio, per “esaltare le eccellenze locali”, così come ricordato dal presidente del GAL, Antonio Saracino, secondo cui la chiave del successo è l’accoglienza, potenziata dalla rete e della coesione tra realtà locali.
“Forni e Frantoi” si è confermato un viaggio sensoriale nella cultura più profonda di Bitonto, dove ogni assaggio e ogni gesto dei maestri fornai e dei frantoiani hanno permesso di entrare in contatto con le tradizioni, trasformando il cibo in memoria, identità e condivisione.
Due giornate che hanno messo in risalto il cosiddetto “oro giallo” di Bitonto, ossia l’eccellenza dell’olio extravergine, la vera forza della gastronomia locale.
















