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«Valorizziamo le tradizioni lucane»

 
Giovanna Laguardia

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Giovanna Laguardia

«Valorizziamo le tradizioni lucane»

Il presidente Bardi: «Il vino prodotto in Basilicata guadagna sempre più importanza»

Giovedì 06 Aprile 2023, 11:41

Tante novità ma anche la conferma della grande importanza del settore vitivinicolo nel panorama produttivo regionale. È positivo il bilancio della pattuglia di operatori del settore che ha rappresentato la Basilicata al Vinitaly 2023. Ben 17 aziende nello stand collettivo della Regione Basilicata più una manciata di altre aziende presenti alla rassegna enologica della città scaligera con un proprio stand.

«Il comparto vitivinicolo - ha affermato il presidente della giunta regionale di Basilicata, Vito Bardi, che regge ad interim l’assessorato all’Agricoltura ormai dall’ottobre dello scorso anno - riveste un ruolo di straordinaria importanza e siamo felici di affiancare gli operatori per la loro capacità di valorizzare la nostra antica tradizione agricola, accompagnata dalla crescente capacità di innovare. Crescita e modernizzazione vanno di pari passo con la qualità - ha aggiunto il presidente - che oggi è cresciuta anche grazie alle misure del Piano nazionale di sostegno del settore vino con cui negli ultimi 5 anni sono stati concessi contributi per il rinnovo dei vigneti pari a 5,7 milioni di euro e con 1,7 milioni di euro per la promozione dei vini nei paesi extra Ue».

Tra le grandi soddisfazioni per i viticoltori lucani di questa edizione 2023 del Vinitaly, da segnalare l’assegnazione del premio Betti-Benemeriti della viticoltura, a Giuseppe Avigliano, agronomo, docente di enologia e viticoltura, fondatore e presidente della cooperativa agricola Vitis in Vulture, impegnato nello sviluppo della viticoltura dal 2006. «Si è impegnato - la motivazione - per una viticoltura al passo con i tempi ed i cambiamenti, per aumentare l’efficienza aziendale ed un costante miglioramento gestionale, tutti elementi fondamentali per consolidare e far crescere il primato produttivo». Ma non sono mancate soddisfazioni anche per altri produttori: sette riconoscimenti per Cantine del Notaio, che a Verona ha presentato una nuova etichetta di Primitivo tutta lucana. Grande apprezzamento hanno riscosso anche le novità presentate da Cantina di Venosa: l’aglianico-champenoise, il merlot rosè con i «muscoli», coltivato sui fianchi vulcanici del vulture, la nuova linea coltivata con l’ausilio del satellite, l’affinamento sottomarino delle etichette di maggior pregio.

Allo stand lucano, in primo piano gli spumanti della Basilicata, con «Effervescenza lucana - Gli spumanti della Basilicata in scena», in abbinamento con le celebri fragole del metapontino, a cura di Andrea Zanfi del Magazine Bubble’s Italia. E poi i rossi in abbinamento ai formaggi lucani, a cura di Roberto Rubino (presidente Anfosc, Associazione nazionale formaggi sotto il cielo) e di Eugenio Tropeano, presidente dell’associazione sommelier Basilicata.

L’Aglianico del Vulture è stato protagonista di un panel promosso dal Consorzio Qui Vulture dove sono state approfondite le opportunità di crescita sui mercati nazionali e internazionali.

Alla spedizione veronese ha partecipato anche una delegazione dell'Unione regionale cuochi lucani, guidata dal neo presidente Antonio Zazzerini. All'interno dello stand della Regione Basilicata hanno preparato i piatti più tipici della regione, da proporre insieme ai nostri vini, primi fra tutti i peperoni cruschi. «È per noi motivo di soddisfazione rappresentare la Basilicata. Lo abbiamo fatto prima a Parma, in occasione di Cibus - spiega Zazzerini - ed ora a Verona. Siamo felici di scoprire che tanti visitatori, arrivati da ogni parte d'Italia e non solo, si fermano presso lo stand della Basilicata per assaporare i nostri piatti, per i quali esprimono non pochi apprezzamenti» .

Bilancio positivo anche secondo l’associazione di produttori Baq (Basilicata agroalimentare di qualità), che rappresenta una quarantina di aziende del Potentino e del Materano, nata grazie ai fiondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione. e che ha colto l’occasione veronese per «utilizzare il vino come elemento trascinatore di tutto il paniere di prodotti rappresentati».

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