Presidente Francesco Boccia, la vertenza Ilva sembra sempre sul punto di essere risolta ma poi si torna al punto di partenza o peggio si finisce a parlare di aumentare i lavoratori in cig. Cosa non sta funzionando nella strategia del governo?
«La situazione dell'ex Ilva è ormai fuori controllo, con il governo che continua a nascondersi dietro annunci vaghi e contraddittori. Il ministro Urso, e con lui tutto l’esecutivo, ha raggirato i tarantini per tre anni. L'ennesimo piano industriale che sta circolando, con tagli potenziali fino a 12 mila posti di lavoro e uno spezzatino che condannerebbe Taranto alla deindustrializzazione, è grave e inaccettabile».
Il Pd, con il presidente Michele Emiliano, ha offerto la propria collaborazione all'esecutivo per studiare soluzioni. Torna l'ipotesi statalizzazione (impraticabile senza gara). E' possibile ipotizzare un percorso per mettere al sicuro l'acciaieria e i posti di lavoro con un ruolo strategico del pubblico?
«Sia il Comune di Taranto che la Regione Puglia sono venuti incontro al governo, anche per evitare strumentalizzazioni. Ma non è cambiato nulla, il governo ha solo dimostrato di non essere in grado di dare risposte concrete né a Taranto né agli altri siti del gruppo, a partire da Genova. Sono mesi che chiediamo al governo di assumersi la responsabilità di una vera e propria svolta industriale che indichi la strada del futuro della siderurgia italiana. Rispondono o con la propaganda che poi evapora o con silenzi imbarazzanti. Ora diciamo basta! Dopo 3 anni di piani fallimentari e di trattative farlocche come quella con gli azeri e dopo aver fatto fuggire Jindal, che intanto ha presentato un'offerta indicativa per Thyssenkrupp, serve chiarezza, mentre, invece, sono sempre più opachi e pasticcioni»...
















