Domenica 09 Novembre 2025 | 17:19

Taranto, bonifica ambientale nel sito Praia a Mare

Taranto, bonifica ambientale nel sito Praia a Mare

 
fabio venere

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fabio venere

Bonifica ambientale nel sito Praia a Mare

Accelerazione del Comune di Taranto: affidato l’appalto del valore di 28mila 500 euro per la “Redazione del piano di caratterizzazione” di un’area demaniale di circa 6mila mq

Domenica 09 Novembre 2025, 14:35

14:40

Un passo importante verso la bonifica e la messa in sicurezza ambientale è stato compiuto dal Comune di Taranto con l’affidamento di un incarico tecnico-strategico. In particolare, l’impresa Pheedra srl si è aggiudicata un appalto del valore di 28mila 500 euro per la “Redazione del piano di caratterizzazione” di un’area demaniale di circa 6mila metri quadrati, ricadente nel perimetro del Sito di interesse nazionale (Sin) di Praia a Mare. L’area oggetto dell’intervento insiste in una zona che, di fatto, sottolinea la criticità e l’urgenza di definire l’entità dell’inquinamento per avviare le necessarie azioni di risanamento. Il Piano di caratterizzazione è lo strumento fondamentale per indagare la natura e l’estensione della contaminazione nel sottosuolo, passaggio obbligato prima di poter definire qualsiasi progetto di bonifica o messa in sicurezza permanente, come previsto dalla normativa ambientale italiana per i Sin.

La necessità di un’analisi così approfondita è confermata dai risultati di indagini geognostiche condotte in contesti analoghi, come evidenziato in un Report di Indagini Geognostic he recentemente elaborato (e che la Gazzetta ha consultato) per un progetto di messa in sicurezza di una falesia proproo nella località costiera di Praia a Mare a San Vito. Il documento illustra in modo dettagliato la tipologia di problematiche che il Piano di caratterizzazione dovrà affrontare. Lo scopo di tali indagini preliminari è fornire elementi utili per la caratterizzazione stratigrafica e soprattutto volumetrica dell’abbancamento di rifiuti, riporti antropici e altri materiali che hanno modificato, nel corso dei decenni, il profilo originario della linea di costa.

Le complesse indagini geognostiche, condotte da specialisti con una serie di rilievi, hanno delineato un quadro preoccupante nel sottosuolo delle aree interessate dal degrado.In particolare, l’esecuzione di 13 sondaggi meccanici a carotaggio continuo, spinti fino a 5.0 metri di profondità, ha intercettato una coltre di terreno rimaneggiato, di natura sabbio-limosa e caratterizzata dalla presenza di tracce frequenti di inerti (materiale antropico), talora anche macroscopiche. I rilievi geoelettrici, invece, hanno messo in luce la presenza continua di un elettrostrato superficiale con notevoli variazioni di resistività, un dato legato proprio alle differenti litologie costituenti la coltre presente in superficie. In prossimità della falesia, si è registrato un trend più elevato di resistività, attribuito a un abbancamento eterogeneo con spessori rilevanti. Le prospezioni con georadar hanno confermato le anomalie. La scansione parallela alla linea di costa (lunga circa 550 metri) ha rilevato “riflessioni multiple attribuibili ad una diversa composizione del ‘mezzo’ intercettato e quindi alla presunta presenza di materiale antropico.” La penetrazione del segnale radar si è comunque limitata a 1.5-2.0 metri di profondità a causa dell’effetto schermo della falda e della frangia capillare.

L’incarico affidato a Pheedra Srl, dunque, rappresenta il tassello tecnico-amministrativo necessario per trasformare i dati preliminari – o condurre i nuovi, più specifici rilievi – in un Piano di caratterizzazione ufficiale. Questo piano definirà con precisione la tipologia di rifiuti presenti e la loro estensione spaziale, permettendo infine alle autorità competenti di stanziare i fondi e avviare l’attesa bonifica del sito di interesse nazionale, un intervento di vitale importanza per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente costiero di San Vito e in generale di Taranto.

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