Sabato 06 Settembre 2025 | 11:24

Ex Ilva, Urso attacca di nuovo la Procura di Taranto: sugli interventi urgenti i magistrati dicono il falso

 
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Ex Ilva, Urso attacca di nuovo la Procura di Taranto: sugli interventi urgenti i magistrati dicono il falso

«Parliamo di un impianto industriale strategico per il Paese che, a causa di una gestione non coordinata dell’atto giudiziario, rischia ora danni irreversibili, è compromesso»

Giovedì 15 Maggio 2025, 13:30

16 Maggio 2025, 09:37

TARANTO - «Siamo di fronte a una gravissima anomalia istituzionale. I documenti resi noti oggi dimostrano che la Procura ha fornito informazioni non corrispondenti al vero. È stato affermato che nessuno aveva chiesto interventi urgenti per la salvaguardia dell’altoforno, ma gli atti dicono il contrario». È quanto ha detto, stamani il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, commentando quanto accaduto nelle ultime ore all’ex Ilva di Taranto, in merito al sequestro dell’altoforno 1 deciso dalla magistratura

«Parliamo di un impianto industriale strategico per il Paese che, a causa di una gestione non coordinata dell’atto giudiziario, rischia ora danni irreversibili, e tutto l'impianto è compromesso», ha proseguito. «In sede di sequestro non sono stati autorizzati interventi tecnici che i responsabili dell’impianto avevano segnalato come indispensabili per evitare il collasso dell’altoforno», ha ricordato Urso. «È inaccettabile - ha aggiunto - che una comunicazione ufficiale della Procura abbia negato la richiesta di tali interventi, quando oggi emergono prove che tali richieste erano state presentate fin dal primo momento».

«Ciò compromette gravemente la possibilità di ripristinare l'impianto e rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto siderurgico, con ripercussioni drammatiche sull'occupazione», ha sottolineato. «Mi appello - ha concluso il ministro - al concorso leale di tutte le istituzioni. Serve responsabilità e trasparenza. Quanto accaduto a Taranto è un monito: senza collaborazione istituzionale non può esserci rilancio né tutela dell’interesse nazionale».

La Procura di Taranto sta indagando sull'incendio scoppiato lo scorso 7 maggio all'interno dell'Altoforno 1 dell'ex Ilva, ancora senza cause. Al momento sotto inchiesta sono il direttore generale Maurizio Saitta difeso dall'avvocato Carlo Sassi, il direttore dello stabilimento Benedetto Valli assistito dall'avvocato Vincenzo Vozza e il direttore dell’area altiforni, Arcangelo De Biasi difeso dall'avvocata Corina Torraco. Le accuse sono di incendio, getto pericoloso di cose e, solo per Valli, la violazione delle norme imposte dalla «direttiva Seveso».

Secondo la procura ionica l’Altoforno1 dell’ex Ilva di Taranto ha manifestato «criticità nel ciclo tecnico produttivo e negli interventi manutentivi» e ora bisognerà approfondire e cercare conferme alla prima tesi emerse dall'intervento dei tecnici nelle ore in cui si stava domando l'incendio.

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