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Taranto, l’autorità di garanzia: «Amiu inadempiente». In città differenziata al 27,4%

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, l’autorità di garanzia: «Amiu inadempiente». In città differenziata al 27,4%

E il costo pro capite è di 218 euro. La segnalazione dell’Autorità si conclude invitando il Comune di Taranto a migliorare la situazione dell’Amiu e a darne comunicazione alla stessa Authority

Domenica 10 Marzo 2024, 12:35

TARANTO - L’Autorità di Garanzia della Concorrenza e del Mercato mostra il cartellino giallo all’Amiu. Anzi, per essere precisi, la segnalazione, così come in gergo viene definita, è stata notificata al Comune di Taranto, proprietario al 100 per cento dell’azienda d’igiene urbana. Per la cronaca, delle osservazioni dell’Authority (presieduta da Roberto Ruschitelli), avanzate lo scorso 13 febbraio e pubblicate tre giorni dopo ma di cui (informalmente), si è venuto a conoscenza soltanto ora.

In estrema sintesi, per l’Autorità di Garanzia, l’Amiu sarebbe inadempiente rispetto a diversi profili e requisiti richiesti da un decreto legislativo del 2022. Il tutto rientra nell’ambito della ricognizione sui servizi pubblici locali che quest’organismo svolge proprio per verificare l’andamento delle aziende a cui gli enti locali hanno affidato determinate attività senza ricorrere al mercato e quindi ad operatori privati.

La segnalazione dell’Autorità si conclude invitando il Comune di Taranto a migliorare la situazione dell’Amiu e a darne comunicazione alla stessa Authority. Che, a sua volta, ha evidenziato alcune criticità tratte dall’esame della relazione periodica sulle aziende partecipate che la stessa Amministrazione comunale ha dapprima approvato e poi pubblicato sul portale dell’Anac (Autorità anticorruzione).

In particolare, nella segnalazione inviata al Municipio, si evidenzia il basso risultato raggiunto (27,4 per cento) per quel che riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti e questo in aperta contraddizione con quanto era invece stato indicato nel contratto di servizi in vigore ed è peraltro ben lontano dal dato del territorio regionale, del Sud e del resto dell’Italia. A proposito, si attende ancora (ma dev’essere trovata la copertura finanziaria) che in commissione Ambiente arrivi il testo del nuovo contratto di servizi.

Inoltre, l’Autorità di Garanzia della Concorrenza e del Mercato sottolinea negativamente anche il costo pro capite per i cittadini di Taranto che, nel 2021, risulta essere aumentato raggiungendo più di 218 euro ciascuno, superiore alla media regionale (196 euro circa).

Ma non solo. Nella segnalazione dell’Autorità vengono richiamate le difficoltà finanziarie dell’azienda, che ha chiuso il 2022 con un passivo di 3,5 milioni di euro, e vengono evidenziate anche delle lacune organizzative oltre a delle difficoltà legate alla carenza impiantistica e di personale che, alla fine, portano ad un incremento dei costi di gestione.

Inoltre, l’Authority sottolinea come il Comune di Taranto abbia mantenuto la sua partecipazione nell’Amiu, anzi in Kyma Ambiente spa così come ormai è denominata, nonostante l’azienda fosse inadempiente sotto diversi profili (dati raccolta differenziata; carenze organizzative, impiantistiche e di personale; costi elevati; difficile equilibrio economico-finanziario) e per questo invita il Municipio a correre ai ripari. Che, probabilmente, di fatto, si tradurrà nell’approvazione (ma i tempi sono ancora incerti) del nuovo, prossimo, contratto di servizi. Che avvierà, se approvato, una raccolta differenziata porta a porta in tutta la città e porterà all’aumento dei centri di raccolta e delle isole ecologiche.

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