TARANTO - Lavori allo “Iacovone”, le risposte slittano al 13 marzo. Dopo oltre due ore di riunione, infatti, non sono stati sciolti tutti dubbi sul progetto per il restyling previsto per i Giochi del Mediterraneo 2026. I progettisti di “Sport e Salute” si sono, per ora, smarcati dal pressing attuato dal commissario Ferrarese che ha chiesto loro se sussistano o meno le condizioni per far coesistere il Taranto Fc con il cantiere. Se ne riparlerà il 13, ma già si sa in anticipo che questo sarà l’aspetto che maggiormente interesserà i tifosi rossoblù.
Il confronto tra i tecnici della struttura commissariale, quelli del Comune di Taranto e quelli di “Sport e salute”, dunque, non ha dato certezze ma ha fornito comunque delle tracce da seguire. Quali? I costi, ad esempio. Che lieviteranno ancora.
Da quel che risulta alla Gazzetta, la riqualificazione dello stadio di Taranto senza la copertura oscillerebbe intorno ai 37 milioni di euro che sfiorerebbero quota 50 (milioni) se, invece, si riuscisse a coprire l’impianto. In realtà, è molto difficile che si riesca a raggiungere quest’obiettivo prima dei Giochi. Che, quindi, potrebbe realizzarsi a manifestazione avvenuta.
Il progetto di massima elaborato da “Sport e Salute” prevede la demolizione dell’anello inferiore dello “Iacovone” che sarebbe poi unito da un settore all’altro. Inoltre, verrebbero installati due grandi schermi all’altezza del secondo anello tra la curva nord e la gradinata e tra quest’ultima e la curva sud. Ora, i tempi. Per le demolizioni sono previsti almeno 3-4 mesi e ulteriori 18 mesi per gli interventi di riqualificazione.
Nel corso della riunione di ieri sera, si è parlato anche dell’altro progetto di cui si sta occupando la società pubblica di progettazione. Il riferimento è al “PalaRicciardi” che da palazzetto dello sport di periferia verrà trasformato in un centro sportivo polivalente che possa ospitare anche gli allenamenti per l’atletica leggera. È prevista, in questo caso, una demolizione totale e poi una ricostruzione. I tempi di intervento sono di 14 mesi circa. Ma anche qui, i costi aumentano. Si va da 12 a 16 milioni di euro.
Quella delineata ieri pomeriggio dai progettisti dell’agenzia pubblica “Sport e salute” è stata, negli ultimi anni, la quinta impostazione diversa per cambiare il volto dello “Iacovone”. La quinta, a partire dal via libera alla candidatura di Taranto ad ospitare i Giochi del Mediterraneo, ufficializzata nel mese di agosto del 2019. In quella circostanza, fu teorizzata una non meglio specificata ristrutturazione dell’impianto del quartiere Salinella.
Si ritorna a parlare dello stadio a fine maggio del 2022, quando viene pubblicamente lanciata l’idea di trasformarlo in uno stadio non più destinato solo alle partite del Taranto Fc, ma aperto tutti i giorni con all’interno esercizi commerciali. Il 15 novembre 2023, una società milanese vicina al Gruppo Gabetti deposita in Comune una manifestazione di interesse per realizzare un impianto di questo tipo. A maggio, però, il Governo nomina commissario straordinario dei Giochi, Massimo Ferrarese, che non nasconde la sua contrarietà ad un’ipotesi simile che avrebbe allungato i tempi di realizzazione dell’opera. Si instaura tra lui e Melucci un braccio di ferro che dura mesi. Gli imprenditori milanesi si ritirano e il sindaco archiviando l’opzione propone poi un restyling senza più negozi (e si raggiunge quota tre). Nulla da fare anche in questo caso, ma alla fine in autunno arriva comunque l’intesa tra il primo cittadino e il commissario. Prevale, dunque, l’impostazione del commissario (quarta idea) che prevede una demolizione del primo anello con relativa ricostruzione e una riqualificazione del secondo. E, infine, la strada tracciata ieri dai progettisti di “Sport e salute” (la quinta). Con la copertura dello stadio che, però, si allontana,