TARANTO - Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026», costituito il nuovo Comitato organizzatore locale. Il «semaforo verde» è stato acceso in seconda battuta dopo che l’altro ieri c’era stata un’inattesa fumata grigia nello studio di un notaio di Roma. La prima versione dello Statuto varata dalla giunta Melucci, infatti, creava evidentemente dei dubbi e degli ostacoli di natura giuridica. Già, ma su cosa? Sul personale dipendente del Comitato che era stato costituito facendo leva sull’asse Comune - Regione Puglia. Per questo, è stato necessario elaborare a tempo di record, nel giro di poche ore, una nuova delibera per superare l’ostacolo individuato da Palazzo Chigi..
Non a caso, nella nuova delibera si legge che l’impegno del Governo è da intendersi “come comprensivo anche di tutte le iniziative occorrenti per assicurare che il nuovo Comitato organizzatore possa tempestivamente svolgere le attività necessarie per l’organizzazione dei Giochi. Ciò, anche laddove, il nuovo Comitato ritenga al tal fine necessario, all’esito di una loro puntuale ricognizione e verifica, anche in relazione ai profili di sostenibilità economico finanziaria, il subentro nelle iniziative già avviate e nei rapporti (il riferimento è al personale, ndr) già instaurati dal precedente Comitato organizzatore, di cui, come noto, sono venuti meno i presupposti per la sua stessa esistenza, a seguito della fuoriuscita del Coni e del Governo”. Nello stesso provvedimento del Comune, inoltre, oltre alla costituzione di uno nuovo si propone avvia lo scioglimento del Comitato organizzatore precedente che, però, in base all’articolo 11 dello Statuto, può essere disciolto solo dall’Assemblea di indirizzo. Che è presieduta dal «numero uno» della Regione Puglia, Michele Emiliano. Per la cronaca, la delibera (quella riveduta e corretta varata ieri) non ha le firme degli assessori Giorno (in Canada per motivi istituzionali) e di Francesca Viggiano del Pd (ufficialmente per impegni familiari).
Via libera, ora lo si può scrivere, al nuovo Comitato organizzatore. Che, come già sottolineato ieri dalla Gazzetta, fa registrare un peso specifico dominante in favpre del Governo. Che, in tandem con il Coni, conquista 5 postazioni su 7 all’interno del futuro Consiglio direttivo (tra queste c’è anche il commissario Ferrarese). Si tratta, probabilmente, dell’organismo più importante visto che è quello che poi nomina il direttore generale del Comitato.
Già, il Governo. I ministri dello Sport (Abodi) e del Sud (Fitto) esultano per il risultato raggiunto che ha anche (in contrapposizione ad Emiliano) degli evidenti riflessi politici. E così, in una nota stampa, i due esponenti del Governo Meloni scrivono: «Il Governo ha ribadito il proprio impegno per garantire il successo dei Giochi di Taranto 2026, prima con l’ulteriore stanziamento di risorse finanziarie contenuto nel disegno di legge di bilancio ed oggi promuovendo il rafforzamento degli assetti organizzativi attraverso la costituzione del nuovo Comitato organizzatore».
E ancora: «Il Governo crede nei Giochi di Taranto 2026 - dichiarano i ministri Fitto e Abodi - e dopo aver stanziato nuove risorse ha promosso i nuovi assetti organizzativi formalizzati oggi, che consentono di superare tutti gli ostacoli che, nei mesi scorsi, sembravano compromettere la tempestiva organizzazione di un evento fondamentale per Taranto e il Mezzogiorno».
E infine: «La nuova governance - conclude ii ministri Fitto e Abodi - include tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell’organizzazione dei Giochi e riflette le diverse responsabilità connesse ai rispettivi impegni finanziari, con un ruolo centrale del Governo e l’obiettivo di procedere in tempi celeri alla realizzazione di tutte le opere necessarie all’organizzazione di un evento sportivo di rilievo internazionale che evidenzia il ruolo dell’Italia per la stabilità del Mediterraneo».