TARANTO - La Fiom Cgil di Taranto ha chiesto un incontro urgente ai commissari di Ilva in As per fare chiarezza «rispetto alle fasi previste dagli accordi sottoscritti con ArcelorMittal, in particolar modo della clausola sospensiva inerente il dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto». Gli stessi commissari hanno presentato istanza di dissequestro ma la Corte di Assise del processo «Ambiente Svenduto» non si è ancora espressa e questo potrebbe incidere sulla chiusura dell’accordo di investimento che prevede l’ingresso in maggioranza di Invitalia (con quote al 60%), atteso entro il 31 maggio ma che potrebbe slittare.
Chiusura della vertenza che, secondo Giuseppe Romano e Francesco Brigati della Fiom, «sembra allontanarsi per evidenti criticità rispetto all’adempimento contrattuale delle suddette clausole sospensive. È del tutto evidente che in assenza del dissequestro penale degli impianti dell’area a caldo non potrà concludersi l’iter sui futuri assetti societari con conseguenze gravi dal punto di vista degli investimenti ambientali, sul processo di transizione ecologica e ripercussioni pensatissime per i lavoratori che continuerebbero a vivere in una condizione di precarietà con ammortizzatori sociali che di fatto hanno già falcidiato i salari».