Nella poesia finisce il mondo. Allo specchio delle rime pullulano i temi di attualità come l’immigrazione, la violenza sulle donne e le difficoltà dei giovani alle prese con «il tempo sospeso», per citare la poetessa a cui è stato dedicato il progetto dell’istituto secondario superiore «Liside di Taranto», la docente di Lettere all’ultimo anno Luisa Di Francesco, vincitrice di numerosi premi di poesia, tra cui l’internazionale «Montefiore 2020», con la silloge «Il vaso di Pandora». Sotto la spinta del dirigente scolastico prof. Salvatore Marzo, si è concluso il percorso formativo extracurricolare dal titolo «Dalla parte di Liside: oggi parliamo di…», che ha visto impegnati gli studenti di alcune classi che, guidati dai professori di lettere Giusy Ante, Didi De Bartolomeo ed Elio Michelotti e dalla prof.ssa di diritto Paola Loiacono, si sono cimentati con la scrittura, in vista della partecipazione alla IV edizione del concorso di poesia e narrativa «Raffaele Carrieri», organizzato dal centro culturale «La Masseria», di Talsano, il cui presidente è il professore in quiescenza Giosuè Illume. «Il lavoro - come sottolinea il prof. Elio Michelotti - si è ispirato alla ricerca dell'arte poetica come conoscenza e cura di sé, senza tempo e luogo. Attraverso l'accostamento di alcuni bellissimi testi di Luisa di Francesco con quelli di giovani poetesse molte attive sul web, come Rupi Kaur e Kate Tempest, abbiamo raggiunto l’obiettivo di far comprendere l'importanza e la necessità della poesia in questo momento storico, per far emergere le emozioni e governare le “zone d’ombra”, da sempre prerogativa dell’arte». Il dirigente scolastico del Liside Salvatore Marzo evidenzia che «il progetto ci rendi orgogliosi per la sua realizzazione perché ha saputo coniugare, in una singola ma articolata iniziativa, più elementi fondamentali del nostro Istituto, dando vita ad un’attività di alto valore formativo soprattutto in chiave intergenerazionale, e ha offerto agli studenti la possibilità di una partecipazione attiva all’insegna dell’inclusività».
«Poesia è parlare con se stesso/sfogo affanno paure/sintomi di vita/si rincorrono sulle righe vuote tracciando parole che composte in frasi pensano immagini/ trovano emozioni. Sopita l’angoscia/il cuore distende la mente che attende il moto dello spirito inquieto che nel verso acquieta il suo vagare» evidenzia in una sua silloge la prof.ssa Di Francesco. La sua opera è una traccia per gli studenti, come Marco Cortese, alunno 15enne della Seconda AG, che si cimenta poeticamente con il mare: «Ti ho guardato in faccia mentre ti muovevi, agitandoti e infrangendo gli scogli con le onde. Le tue. E mi è venuta voglia di tuffarmi, io dentro te, tu dentro me e ci siamo divertiti. Uscendo dall'acqua il sole ci ha baciati, ma forse era tutto un sogno, chissà».