TARANTO - Si parlerà del progetto ArchAIDE (Archaeological Automatic Interpretation and Documentation of cEramics), finanziato dall’Unione Europea, che ha sviluppato un sistema di riconoscimento automatico dei frammenti ceramici utilizzando l’Intelligenza Artificiale, nel focus d’approfondimento in diretta domani alle 18 sui profili Facebook e Youtube del Museo Archeologico Nazionale MArTA di Taranto. Relatrice la professoressa Maria Letizia Gualandi, ordinario di Archeologia classica all’Università di Pisa, allieva degli archeologi e accademici Salvatore Settis e Andrea Carandini, nonché membro del Comitato tecnico scientifico per l’Archeologia del MiC. Grazie al sistema di riconoscimento, sottolinea Gualandi in una nota diffusa dal Museo di Taranto, «basta scattare una foto del coccio da identificare e inviarla al sistema che, mediante una rete neurale addestrata, confronta forma e decorazione con quelle archiviate nel suo database interno e, nel giro di pochi secondi, formula una o più proposte di identificazione diverse, che l’archeologo può accettare o meno».
Per «classificare e studiare le ceramiche antiche», osserva la direttrice del MArTA, Eva Degl'Innocenti, che introdurrà i lavori - occorrono molto tempo e abilità complesse, poiché tutto il lavoro si basa sulla capacità dell’archeologo di riconoscere quei frammenti nei disegni schematici che riempiono le pagine dei cataloghi delle ceramiche. Questo importante progetto innovativo aiuta la ricerca archeologica con un effetto esponenziale sui risultati».