TARANTO - «Per la seconda volta in pochi mesi ArcelorMittal Italia non paga il canone di fitto a Ilva in amministrazione straordinaria; la prima volta è accaduto a maggio, ora la storia si ripete con la rata di agosto. Tra l'altro, va detto, con l’accordo di marzo il canone è stato dimezzato, ma nonostante questo siamo alle solite». Lo sottolinea Franco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb Taranto, in relazione al pagamento dell’affitto dello stabilimento che il gruppo franco-indiano sarebbe tenuto a pagare alla gestione commissariale.
«Come sempre - aggiunge Rizzo - non si registra nessuna reazione del Governo quando, è noto, è in corso una trattativa con ArcelorMittal per quel che riguarda la partecipazione dello Stato nel gruppo siderurgico. Altrettanto noto che le aziende dell’appalto attendono il pagamento di fatture ormai scadute e di conseguenza sono in affanno poiché non riescono a versare gli stipendi ai dipendenti, così come tutti conoscono la situazione in cui versano molti lavoratori diretti che sono in cassa integrazione e non percepiscono più di 800/900 euro al mese». E' necessario «forse organizzare - ironizza il sindacalista - una colletta per supportare il gruppo franco- indiano nella gestione dell’acciaieria? Ci ritroviamo sistematicamente a parlare dell’inadeguato atteggiamento assunto da ArcelorMittal che oggi mostra di voler riconsiderare tutto, dal canone di fitto alla stessa permanenza sul territorio». «Per noi la strada è segnata: ArcelorMittal - conclude - va immediatamente allontanata e sull'Ilva bisogna voltare pagina».

Lo sottolinea Franco Rizzo, coordinatore provinciale dell’Usb Taranto, in relazione al pagamento dell’affitto dello stabilimento
Giovedì 13 Agosto 2020, 20:03