TARANTO - Fim Cisl e Fiom Cgil di Taranto hanno chiesto un incontro urgente al prefetto Demetrio Martino, al sindaco Rinaldo Melucci e al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulle problematiche dell’indotto di ArcelorMittal, i ritardi nei pagamenti alle imprese da parte della multinazionale e i casi di sospensione di pagamento di stipendi ai lavoratori. Si sollecita un confronto «finalizzato all’analisi della gravosa situazione dei lavoratori di diverse aziende dell’indotto Mittal, su tutte Giove srl ed Enetec che, a seguito della mancata corresponsione della tredicesima e della retribuzione del mese di dicembre 2019, sono in stato di agitazione».
Le organizzazioni sindacali precisano che «sono risultati vani i tentativi operati nei confronti delle aziende datoriali al fine di adempiere alle erogazioni retributive. Tale situazione, pertanto, ha determinato uno sciopero dei lavoratori della ditta Giove srl che dura da 4 giorni. Si ricorda, inoltre, che ad oggi un’azienda dell’appalto Mittal, la Lucale srl, ha avviato le procedure per licenziamento collettivo, stante il perdurare del mancato saldo fatture operato dalla committente».
Considerando che «tale situazione - concludono - ha ormai creato fibrillazioni diffuse e, al fine di evitare che le stesse possano dar luogo a gravi ripercussioni di natura sociale», si confida in «una pronta convocazione».
Dopo quattro giorni di sciopero e il sit-in di oggi davanti alla portineria imprese dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, i lavoratori della ditta d’appalto Giove hanno ottenuto una prima risposta dall’azienda, che si è impegnata ad accreditare nelle prossime ore il 50% dello stipendio di dicembre. Lo si apprende da fonti della Fim Cisl. Lunedì mattina è prevista un’assemblea durante la quale si verificherà se il pagamento sarà stato corrisposto e si valuteranno le successive iniziative da intraprendere.
PATUANELLI: TRATTEREMO FINO AL 6 NOTTE - Patuanelli ha spiegato che l'eventuale intesa «dovrà essere un preaccordo vincolante su alcuni aspetti e tra gli aspetti vincolanti c'è il ritiro della richiesta dell’esercizio di recesso da parte di Mittal e del 'cautelarè dalla procedura di amministrazione straordinaria. Poi il vero e proprio accordo - ha aggiunto -dovrà essere sviluppato nei mesi successivi. Per ora siamo ancora in una fase preliminare».
Il governo, ha sottolineato Patuanelli, ha «un progetto importante per il sito di Taranto che deve diventare un nuovo progetto di siderurgia compatibile con l’ambiente a sostegno anche della filiera dell’acciaio. È quello a cui puntiamo e crediamo che ci siano le condizioni per arrivare a questo risultato». Siete ottimisti? «Se non fossi un ottimista fiducioso - ha risposto - non potrei fare il ministro dello sviluppo economico».