TARANTO - «La corte d’appello di Taranto ha confermato la sentenza di primo grado di marzo 2019: l'imprenditore agricolo Francesco Sabato e il suo collaboratore Andrea Paduraru sono stati condannati per intermediazione illecita e sfruttamento (603 bis del codice penale)», per aver sfruttato «i braccianti 17 ore al giorno». Lo afferma la Cgil Puglia, che ha diffuso una nota in appoggio alle iniziative della Flai di Taranto, che «sta lavorando incessantemente affinché i lavoratori vengano tutelati». Circa 35 i braccianti romeni vittime di sfruttamento, scoperti nell’ottobre del 2017.
«Quella di oggi è una notizia importante - commenta il sindacato - una sentenza che riporta giustizia e dignità anche tra chi lavora nei campi», lavoratori «stranieri deboli e fragili che spesso non sanno nemmeno di avere diritti. Per questo servono interventi strutturali e di sistema per riportare la legalità nell’intero dell’intero settore agricolo. La legge 199 del 2016 sta producendo risultati. Ma ci stiamo muovendo anche su altri fronti come il sindacato di strada e attraverso proposte e progetti che prendono vita nella sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità. Riporteremo al centro il lavoro: quello sano, ben retribuito, legale».
«Le denunce dei lavoratori sfruttati sono fondamentali - spiega l’avvocato Claudio Petrone - perché condotte delittuose così gravi vengano scoperte. Ma troppo spesso il ricatto occupazionale induce al silenzio. La Flai Cgil è sempre presente sul territorio».