In Puglia e Basilicata
In meno di 24 ore
21 Gennaio 2019
Redazione online
TARANTO - Hanno superato quota 600 in meno di 24 ore le sottoscrizioni all’esposto «Con il veleno nel sangue e il cuore in mano», lanciato dall’ambientalista Luciano Manna per denunciare le emissioni dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto, a cui hanno aderito associazioni e cittadini. Quattrocento quelle raccolte sul sito tarantolibera.it e 200 quelle raccolte sui moduli cartacei nell’appuntamento di ieri sera in Piazza Immacolata. La raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni sia on line che con nuovi appuntamenti in città che saranno annunciati.
«Durante la raccolta firme di ieri sera in Piazza Immacolata - spiega Manna - abbiamo anche raccolto 90 euro di donazioni spontanee che serviranno ad affrontare le spese sostenute. Stiamo inoltre approfondendo con gli esperti e i professionisti la materia legale che concerne le attività industriali del siderurgico tarantino gestito da ArcelorMittal». Attualmente l'esposto si fonda sulla violazione dell’art. 674 del codice penale - getto pericoloso di cose - e «su questo - conclude l'ambientalista - stiamo raccogliendo le evidenze documentali, ma abbiamo anche individuato alcuni articoli del Codice dell’Ambiente su cui integrare in futuro la nostra denuncia. La sottoscrizione chiederà ufficialmente i pareri e le posizioni di associazioni come Unicef, Greenpeace, Amnesty International, Emergency e altre che a livello nazionale ed internazionale si battono per la tutela dell’ambiente e dei diritti umani».
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