TARANTO - «Attualmente Ilva produce acciaio liquido per 4,8 tonnellate/anno (dati ufficiali 2017). Quindi, anche se Arcelor Mittal taglierà - come dichiara - il 30% delle polveri delle emissioni convogliate, con l’aumento produttivo a 8 milioni di tonnellate/anno avremo un aumento di polveri del 16% in flusso di massa annuo rispetto al 2017». Lo sostiene il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, spiegando che «questo calcolo vale per le emissioni convogliate. ArcelorMittal non dichiara invece di quanto vuole tagliare le emissioni non convogliate (come quelle della cokeria) che sono le più pericolose».
Secondo l’ambientalista «emergono pian piano i dettagli di una operazione propagandistica del governo ai danni della popolazione esposta all’inquinamento. La situazione è ancora peggiore per le emissioni di CO2 dall’Ilva. Parliamo delle emissioni che provocano lo scongelamento dei ghiacci e l'innalzamento dei livelli dei mari, a causa del surriscaldamento climatico».
I tagli «del 15% delle emissioni di CO2, promessi da ArcelorMittal - attacca Marescotti - e dal suo fedele governo, non compensano assolutamente l’incremento produttivo del 66% da 4,8 a 8 milioni di tonnellate anno di acciaio liquido, incremento che il Ministero dell’Ambiente intende concedere a condizioni facilitate rispetto al piano ambientale precedente. L'Ilva, con le sue centrali energetiche, è la maggiore fonte di emissione in Italia di CO2 assieme alla centrale a carbone di Cerano».
LE PAROLE DI EMILIANO - «Se fosse vero, e non ho motivo di non prendere sul serio questa segnalazione di Peacelink, sarebbe una cosa molto grave». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando le dichiarazioni rese oggi dal presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, su un possibile aumento della produzione nello stabilimento Ilva fino a 8 milioni di tonnellate con relativo aumento delle emissioni. «Peacelink è un’associazione seria - dice Emiliano - Hanno studiato l’addendum e secondo il loro giudizio, che noi stiamo verificando, è possibile che senza sostanzialmente una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) si possa arrivare agli 8 milioni di tonnellate e quindi in deroga al principio, che era sempre stato rispettato in questi anni, che la fabbrica, senza le innovazioni e senza l’adempimento di tutti gli obblighi dell’Aia stessa, non potesse superare i 6,8 milioni di tonnellate».
«Se fosse vero, e non ho motivo di non prendere sul serio questa segnalazione di Peacelink, sarebbe una cosa molto grave. Adesso i miei uffici la stanno verificando - ha detto ancora il governatore pugliese - e dopodiché segnaleremo immediatamente al ministro Di Maio che se l’addendum, che è una libera offerta da parte di ArcelorMittal, dovesse contenere un trucco del genere, sarebbe davvero gravissimo, perché potrebbe rischiare di compromettere il rapporto di fiducia, che è indispensabile, tra le istituzioni e l’acquirente dell’Ilva».