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Taranto, il caso porticciolo e pineta oggi va in Consiglio

 
F. Venere

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Comune di Taranto, dubbidei revisori sul bilancio

Dopo il via libera della direzione comunale Patrimonio

Lunedì 10 Settembre 2018, 09:56

TARANTO - Il caso - porticciolo turistico oggi in Consiglio comunale. A partire dalle ore 9 circa, al secondo piano di Palazzo di Città, ci sarà una seduta straordinaria della massima assise cittadina, i cui lavori saranno coordinati dal presidente Lucio Lonoce. All’ordine del giorno, a proposito del progetto della società Itl e da realizzarsi in località San Francesco degli Aranci ovvero tra Tramontone e Gandoli, è semplicemente indicato che ci saranno degli «approfondimenti». Non è da escludere, inoltre, che nell’area riservata al pubblico possa sentirsi la protesta del residenti della zona e delle associazioni ambientalisti che si sono schierate contro il via libera espresso dagli uffici della direzione Patrimonio del Comune di Taranto. In realtà, l’ok del Municipio pur essendo (molto) recente è la diretta, e forse inevitabile, conseguenza di un procedimento iniziato nell’ormia lontano 1998, vent’anni fa, con la presentazione del progetto da parte della società privata. Da allora, ci sono stati pronunciamenti del Tar, decisioni di un commissario ad acta che hanno portato all’autorizzazione della proposta per la costruzione di un porticciolo, a ridosso della pineta Blandamura, di circa 240 posti barca.
E se, durante la scorsa settimana, erano stati registrati i «no» di Legambiente e del circolo “Impastato” di Rifondazione comunista oltre ai chiarimenti chiesti al Comune dall’eurodeputata 5S, Rosa D’Amato, ora si annotano gli interventi favorevoli di Ance Confindustria e del consigliere comunale Salvatore Brisci (Centristi).
«Dinamica che nuoce a tutti. Il rischio è che chi voglia investire in un modello di sviluppo differente vada via per sempre». Ed ancora: «Un carico di conflittualità che certamente non fa bene a quell’idea di città nuova che tutti professiamo a parole ma non perseguiamo nei fatti. Il rischio è che vi voglia investire in questo territorio provando a dedicarsi a un nuovo modello di sviluppo, vada via per sempre scoraggiato dall’impossibilità di agire anche di fronte a iter procedurali lineari e corretti». Interviene così sulla realizzazione di un porticciolo turistico in località San Francesco degli Aranci, il presidente dell’associazione degli imprenditori edili di Confindustria Taranto, Paolo Campagna. Che aggiunge: «Siamo alle solite - spiega Campagna - anni per ottenere permessi, per formulare precisazioni, correzioni al progetto e per terminare iter autorizzativi lunghissimi e farraginosi, accompagnati da conferenze di servizio con tutte le autorità e gli organi di controllo preposti, e poi ritrovarsi a distanza di tutto questo tempo a dover mettere in discussione l’intero investimento, buttando alle ortiche tutte le energie economiche e professionali profuse. È una dinamica che nuoce a tutti, e nuoce soprattutto - commenta Campagna - ad una città che ha bisogno di alternative possibili, basate anche sul coraggio di chi vuole investire andando oltre l’ossessione della monocultura».
Per il consigliere comunale Salvatore Brisci, invece, «Esprimo il mio favore per quello che si prefigura come un’occasione per lo sviluppo economico e turistico dello zona con la creazione di nuovi posti di lavoro. Le polemiche che sull’argomento sono intervenute, sembrano essere prive di fondamento in quanto basate - avverte Brisci - sull’errato presupposto che una tale opera depauperebbe l’ambiente circostante incontrando, fra l’altro, il secco “no” dei residenti. Il progetto in questione è stato autorizzato - ricorda Brisci - dal commissario ad acta nominato dal Tar di Lecce a seguito di sentenza emessa dallo stesso Tar e che lo stesso progetto ha anche passato il vaglio delle Conferenze dei servizi interessate e della Soprintendenza che certamente avranno avuto modo di osservare e valutare - sottolinea il consigliere - l’ottemperanza del progetto a tutti gli standard, anche ambientali, legislativamente previsti».

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