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Bari, viaggio tra i cani chiusi in gabbia: «Adottare è atto d’amore»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Bari, viaggio tra i cani chiusi in gabbia: «Adottare è atto d’amore»

Lotta all'abbandono dei cuccioli: Dal 25 giugno una mostra fotografica per promuovere la scelta e dalla prossima settimana sulle pagine della Gazzetta daremo voce ai volontari e racconteremo le storie di amici a quattro zampe che cercano una famiglia

Lunedì 19 Giugno 2023, 05:02

BARI - Le code che scodinzolano, le zampe che cercano di aprire le gabbie. Sono tanti al Canile comunale in via dei Fiordalisi, cuccioli ed adulti che aspettano una famiglia che li possa amare per tutto il resto della loro vita. Ieri come tutte le domeniche era una giornata in cui si poteva visitare la struttura e poter avviare una adozione. E anche per incentivare questo atto d'amore, la Gazzetta, dalla prossima settimana e per il periodo estivo, ha deciso di avviare una rubrica settimanale dove si darà voce ai volontari, che si fanno in otto nelle strutture dove sono ricoverati i cani per conto del Comune, e cercare di incentivare le adozioni. Pubblicheremo le foto e le storie di cani che siamo certi non mancheranno di rapire il cuore di qualcuno dei nostri lettori.

«Al momento divisi in tre strutture abbiamo circa un centinaio di cani – spiega Daniela Fanelli, delegata al Randagismo e benessere animale della Città metropolitana di Bari -. Prima era l'estate la stagione degli abbandoni, ormai è sempre emergenza, così abbiamo deciso di organizzare una mostra fotografica. Abbiamo catturato 96 bellissime immagini dove abbiamo immortalato i nostri cani con personaggi del territorio, come gli attori del gruppo di Mudù, e le esporremo al colonnato della Provincia dal 25 giugno al 2 luglio. L’inaugurazione ufficiale sarà lunedì 26. Speriamo di poter presentare i nostri cani e far capire quanto è bello accogliere in famiglia una coda scodinzolante. Invito tutti a venire e vedere la mostra, l'ingresso è gratuito. Le domande di adozione potranno essere inoltrate all'Ufficio ambiente del Comune, si troveranno tutte le informazioni in loco».

La mostra è solo una delle iniziative di un progetto più ampio che si chiama «E' una vita che aspetto». In collaborazione con la Lav si organizzerà un corso per addestrare i volontari ad una corretta alimentazione per i cani anziani e si punta ad attivare uno sportello dove poter denunciare i maltrattamenti contro gli amici a quattro zampe.

«Abbiamo un disperato bisogno di aiuto – conferma Patrizia Giaquinto, responsabile del Canile comunale -. Ci arrivano quotidianamente cani accalappiati, maltrattati. Servirebbe una più incisiva opera di educazione. E poi io lo ripeto spesso: i canili non sono la soluzione, una società veramente civile non ha bisogno di prigioni, dove chiudere esseri innocenti».

«Ce sta o' prat for'» si legge sulla maglietta che è stata autoprodotta e messa in vendita per sostenere le spese del canile. Tre cani guardano il verde da dietro una grata e sperano un giorno di poter trovare la loro libertà. In cambio sono pronti ad inondare di amore chi li prenderà con se.

Dal canile si sente un gran abbaiare mentre i volontari lavorano senza sosta. Non è facile aggirarsi per le gabbie, incrociare quegli occhi ogni volta è come una pugnalata al cuore. Una coppia anziana si affaccia all'ingresso: «Ci piacerebbe poter adottare, ci farebbe sentire meno soli, possiamo?». La risposta è un grande sorriso.

«La lotta all'abbandono e al randagismo, alimentato da quanti non sterilizzano, avrebbe bisogno di sforzi e molte più risorse – conferma la Fanelli -. Prendere un cane è una assunzione di responsabilità. I volontari fanno un lavoro immenso, ma ci sono giorni che ti senti come spalare l'oceano con un secchiello. Quindi ben vengano iniziative di sensibilizzazione». «E di corretta informazione del problema», conclude la Giaquinto.

La nostra rubrica punterà proprio a questo: a far uscire dall’ombra tanti cani e i volontari che si impegnano ogni giorno per averne cura.

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