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Il Bari e il San Nicola: benzina per la serie A ma bisogna invertire la rotta

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Il Bari e il San Nicola: benzina per la serie A ma bisogna invertire la rotta

I due volti dello stadio che sabato alle 14 ospiterà l’ultima recita della stagione regolare per poi prepararsi all’appuntamento più importante dell’anno: i playoff

Martedì 09 Maggio 2023, 13:11

13:21

BARI - Appassionato, colorato, tesoro dei sogni di un’intera città da un lato, piuttosto «avaro» di punti dall’altra. Ecco i due volti dello stadio San Nicola che sabato alle 14 ospiterà l’ultima recita della stagione regolare per poi prepararsi all’appuntamento più importante dell’anno: i playoff che potrebbero riportare il Bari in serie A dopo 12 anni pregni di sofferenze.

SCORE DA META' CLASSIFICA - Il paradosso è che proprio il rendimento interno abbia impedito ai biancorossi di competere per la promozione diretta. Appena 27 i punti conquistati in 18 gare casalinghe, soltanto sei le vittorie, con nove pareggi e tre sconfitte. Un bottino che vale soltanto la decima posizione nella graduatoria relativa alle partite in casa. Nettissima la differenza con le due promosse: 42 i punti del Frosinone tra le mura amiche, 39 quelli del Genoa. Ma è notevole pure il divario con compagini staccate dai Galletti nella classifica generale: il Cagliari, ad esempio, ne ha raccolti 36, il Parma 32, il Palermo 31, Reggina e Ternana 29. Persino il Cosenza che lotta per non retrocedere ha ottenuto un punto in più (28, come il Como) dei pugliesi. Scontato che il contraltare sia lo score principesco in trasferta: nella graduatoria specifica, Di Cesare e compagni sono già matematicamente primi a quota 35, al limite potranno soltanto essere raggiunti da Frosinone e Genoa (entrambe a 32). Così come, è ancora aperta l’opportunità di aggiornare il record storico di successi esterni: per ora, la squadra di Michele Mignani ha acciuffato a quota dieci blitz quella di Antonio Conte edizione 2008-09, ma c’è ancora un viaggio da compiere, il prossimo 19 maggio a Genova. La realtà è che al San Nicola il Bari non ha deluso tanto sul piano della prestazione, quanto su quello dell’attenzione. Troppi i 19 gol subiti (la difesa che in generale è la quarta delle B è soltanto la decima sulle gare interne), così come in ben sei circostanze (con Spal, Brescia, Ascoli, Sudtirol, Perugia, Como) le reti incassate in 90’ sono state due. E ancora: i pugliesi non hanno mai vinto due volte di fila in casa e addirittura in sette occasioni sono passati in svantaggio (con Palermo, Ascoli, Sudtirol, Genoa, Perugia, Cagliari, Como), riuscendo a rimontare quattro volte (due addirittura partendo dallo 0-2), ma mai ribaltando la sfida. Facile, però, intuire che con tante partenze ad handicap, non sia stato semplice implementare il bottino.

PUBBLICO DA SERIE A - Eppure, i dati di affluenza indicano un supporto immenso da parte della città del pallone. Quasi certamente Bari sarà seconda nella classifica generale di affluenza, cedendo il passo a Genova che, però, partiva da una base di 20.239 abbonati, a fronte delle 7.651 tessere stagionali staccate in Puglia. Restano, tuttavia, straordinari i numeri che, stando alle statistiche fornite dal portale stadiapostcards.com, vedono 435.054 spettatori complessivi in 18 gare al San Nicola, alla media 24.170 presenze a partita. Così come parla interamente biancorosso il podio delle partite più viste dal vivo in cadetteria: a partire dai 48.877 sostenitori accorsi il giorno di Santo Stefano al match con il Genoa, per proseguire con i 38.800 di Bari-Ternana e i 38.553 di Bari-Frosinone. Quota 30mila è stata superata anche negli incontri contro Palermo (35.377) e Ascoli (31.582): la stranezza è che con la maggiore presenza sugli spalti, la formazione di Mignani non abbia mai vinto. Allargando lo sguardo alla serie A, Bari si attesta addirittura come la nona piazza italiana, alle spalle soltanto di Inter, Milan, Roma, Napoli, Lazio, Juventus, Fiorentina e, appunto, Genoa. Numeri superiori a grandi città radicate nel massimo campionato come Bologna, Bergamo, Torino sponda granata o Genova lato blucerchiato. Fin troppo facile intuire quale potenziale faraonico si svilupperebbe appieno se il capoluogo pugliese militasse stabilmente sul palcoscenico più prestigioso. Non bisogna, inoltre, dimenticare l’immancabile supporto fuori casa. Da Bolzano a Cagliari, passando per ognuna delle 18 realtà che hanno popolato la cadetteria, il settore sopiti è stato gremito dai sostenitori baresi. Gli oltre 3.200 ammirati sabato scorso al Braglia di Modena rappresentano soltanto una delle cartoline esportate nell’intero Stivale.

L’ASTRONAVE VERSO I PLAYOFF E… OLTRE - Bari-Reggina, dunque, chiuderà il programma interno di regular season: la tifoseria organizzata ha annunciato una suggestiva coreografia per celebrare lo storico gemellaggio con il pubblico calabrese. Dunque, sarà ancora spettacolo. In attesa di tornare ad ammirare con ogni probabilità il tutto esaurito ai playoff, quando capitan Di Cesare e compagni si giocheranno tutte le speranze promozione in gare senza appello. Il San Nicola dovrà rivelarsi l’autentico valore aggiunto, dato che, con il terzo posto quasi in cassaforte e la certezza già acquisita di cominciare la “coda” della stagione fin dalle semifinali, la struttura di Renzo Piano dovrà fornire la spinta decisiva perché ospiterà gli incontri di ritorno che, a tutti gli effetti, decideranno gli esiti dei confronti. Non solo. Il restyling dell’impianto barese proseguirà con l’obiettivo di ospitare appuntamenti di respiro ancor più prestigioso. Apposto il maxischermo in Curva Sud (tocca, però, alla società dotarlo del software per proiettare le immagini), presto sarà aggiunto il tabellone in Curva Nord ed entro l’estate si comporrà la nuova copertura. Non oltre la prima decade di giugno, la Figc scioglierà le riserve sull’assegnazione del match tra Italia e Ucraina (in programma il prossimo 12 settembre), valido per le qualificazioni all’Europeo 2024: una gara che potrebbe segnare il ritorno degli azzurri a Bari a sette anni dall’ultima volta (nel settembre 2016). Così come a ottobre l’Uefa deciderà la sede dell’Europeo 2032, con il San Nicola tra i dieci stadi a sostegno della forte candidatura italiana. Si lavora, insomma, a un grande futuro. Nel quale il Bari dovrà essere assoluto protagonista.

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