Due titoli italiani individuali, uno in staffetta, tre ori complessivi e, soprattutto, il pass per i Mondiali di Fukuoka nei suoi 400 stile. La stagione 2023 di Marco De Tullio fiorisce ai campionati italiani Assoluti primaverili di Riccione, dove il 22enne barese è stato protagonista principe della Puglia e un po’ di tutta la Nazionale maschile.
Pronti, via e subito l’atleta dell’Aniene ha conquistato il titolo italiano alla prima giornata nei 400 stile, fermando il cronometro a 3.44.69: 31 centesimi sotto al tempo limite (3.45) previsto per la rassegna iridata di luglio. L’allievo di Christian Minotti ha portato a casa anche il titolo nei 200 stile con un tempo superiore al limite (1.47.13 a fronte di quello richiesto, 1.46.26), ma è lecito pensare che, una volta in Giappone, De Tullio partecipi a entrambe le gare, senza contare che per fare il crono c’è ancora il «Sette Colli» di giugno.
Per il barese, che nei 200 detiene la seconda prestazione italiana di sempre sulla distanza (1.45.70, a tre decimi dal record italiano di Pippo Meglio 1.45.67), è arrivato anche l’oro nella 4x200 stile con il circolo Canottieri Aniene. Ora, con un biglietto già in tasca per il Giappone, il nuotatore pugliese può concentrarsi al meglio sulla preparazione per i Mondiali, l’evento che aprirà la corsia verso Parigi 2024.
De Tullio, un bilancio di questi Assoluti?
«Sono andati bene, ho anche conquistato un quarto posto con la staffetta mista (e un sesto con la 4x100 stile, ndr). A livello di risultati non posso dire nulla, ma per quanto riguarda i tempi credo che si possa e si debba migliorare ancora e avrò possibilità di farlo ai Mondiali».
Un pizzico di delusione per i 200 stile?
«Non è andata come speravo, soprattutto dopo il tempo fatto al mattino perché credevo che il pomeriggio sarei potuto scendere ancora. Mi aspettavo di fare meno e sono un po’ amareggiato perché mi ero preparato bene. Ero più sicuro del 200 che del 400. Sono un po’ stanco, perché ho gareggiato tutti i giorni, ma credo a Fukuoka farò lo stesso i 200. Spero di riuscire a contribuire a qualificare anche la staffetta perché penso che potremmo fare bene».
Tre ori, il pass per il Mondiale: Marco De Tullio è stato il trascinatore di questa Italia in questi Assoluti?
«Trascinatore non lo so, forse è un po’ troppo, ma sono contento di come sia andata questa esperienza».
Lei ha già due finali mondiali all’attivo e la partecipazione all’Olimpiade di Tokyo. Sulla pelle si è tatuato la parola equilibrio. Come lo si raggiunge in vasca?
«Questo è un anno molto difficile: la vasca corta non è andata benissimo (De Tullio non era riuscito a qualificarsi ai Mondiali di Melbourne dello scorso dicembre, ndr). Avevo molta paura per questi Assoluti. C’erano aspettative molto alte, mi ero messo tantissime pressioni, dopo i 400 mi sono tolto un grande peso, ma forse c’è stato un calo di concentrazione e di tensione, quindi da lavorare sulla costanza, bisogna trovare appunto il giusto equilibrio nella testa».
Cosa c’è da migliorare?
«Sulla parte nuotata ci sono, mi alleno tanto e bene. C’è qualche calo di frequenza che bisogna aggiustare, ma forse bisogna prestare più attenzione ai particolari, virata, partenza e subacquea. Basta interiorizzare in allenamento le cose giuste da fare in gara».
Intanto, dopo suo fratello Luca, c’è anche il terzo De Tullio che cresce…
«Ha fatto le sue prime gare lo scorso weekend, mi dispiace che non sia qui insieme a mamma perché di solito sono sempre tutti qui (sugli spalti c’era però papà Simone, ndr). ma è giusto che faccia la sua strada e si diverta senza alcun tipo di pressione. Io cerco di dargli qualche consiglio, ma deve fare la sua esperienza e crescere. Sono bravi i miei genitori a non mettere troppa pressione, lui preferisce la rana, ma quando sei piccolo devi far tutto: è ancora presto per dire quale sarà il suo stile».