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«Schlein? Ha un sinistro alla Roberto Carlos. Il mio Pd con il 5-5-5»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Puglia, Domenico De Santis nuovo segretario regionale Pd

Domenico De Santis , segretario del Pd Puglia e tifoso del Bari ,traccia il suo schema tattico ideale per i dem

Lunedì 03 Aprile 2023, 14:06

Domenico De Santis, sabato ha iniziato ufficialmente il suo percorso da segretario del Pd Puglia e poche ore dopo ha visto il Bari battere il Benevento e tornare al terzo posto. Dove può arrivare l’undici di Mignani?

«Il Bari di quest’anno crea gioco e fa divertire. Poi gioca sempre in 12 per il sostegno in casa e in trasferta del nostro straordinario pubblico. La rosa è un mix tra giovani talenti come Cheddira e bomber esperti come Antenucci».

La parola promozione è bandita per scaramanzia.

«Piedi per terra. Il tecnico giustamente dice che dobbiamo pensare ad ogni singola partita. Bari merita i grandi palcoscenici. E poi sarebbe bellissimo rivivere il derby con il Lecce».

Come nasce la passione per il Bari?

«Fin da bambino: la prima partita che ho visto, portato da mio padre, al Della Vittoria, avevo 5 anni. Maiellaro dribblò il portiere, fermò la palla sulla linea di porta e la mise in rete dopo qualche secondo, perché nel frattempo incitava i tifosi a fare la hola. Lo stadio esplose… Quante volte ho visto imitare quel gesto dai miei coetanei del Libertà e di Barivecchia».

Da segretario regionale del Pd, dovrà tenere conto anche dell’anima leccese del partito…

«Quando sono andato in giro per i circoli salentini durante il congresso ho tolto la cover biancorossa al cellulare (sorride, ndr). Il presidente del Lecce, Sticchi Damiani, è stato il mio avvocato; un tifoso sfegatato come Stefanazzi è un mio caro amico pur con qualche sfottò. Certo, con Alessandro Delli Noci gli scontri sul calcio sono molto accesi e goliardici. Io amo il Salento e se potessi, vivrei sei mesi all’anno tra Otranto, Melpignano e Gallipoli».

Quale squadra ha amato di più?

«La Bari dei Matarrese, di Fascetti e Cassano, classe 82 come me. Il suo esordio con gol all’Inter è pura favola. L’avevo incrociato nelle sfide tra bambini in piazza Ferrarese. Era fortissimo, ma noi avevamo due che gli tenevano testa, Dino e Martino: hanno fatto le giovanili in squadre del nord, ma poi li ho persi di vista. Io mi diedi all’atletica per il Cus Bari».

A pallone non brillava?

«Sapevo correre, avevo la grinta del ragazzo di strada, ma non avevo il loro talento. Giocavamo con la palla costruita con giornali e nastro adesivo, tra piazza Cesare Battisti e Barivecchia…».

Il campione preferito?

«Divido il mio cuore tra Antonio Cassano e Joao Paolo. Joao andavamo a vederlo di nascosto dai nostri genitori percorrendo chilometri a piedi dal Libertà fino al San Nicola. . Dopo tanti anni ho avuto l’opportunità di fare una partita con Joao, gli ho parato un rigore, ma mi fece 5 gol, che emozione».

L’atletica?

«Da ragazzo mi allenavo due volte al giorno, con i tecnici Vittorio Ladisa e Pippo Carnimeo. Ero sempre il secondo della mia categoria, perché c’era un certo Cosimo Caliandro, che è stato campione italiano e europeo. Poi mollai tutto per la politica».

È più difficile riportare il Bari in A o rigenerare il Pd?

«Direi che il Bari e il Pd attraversano un momento simile, non semplice, ma hanno storie e radici così profonde che ci consentiranno di raggiungere ottimi risultati nel breve periodo».

Che schema dovrebbero ora adottare i dem?

«A livello nazionale serve una propensione offensiva, un 4-2-4. Ed Elly sta andando in questa direzione. In Puglia dobbiamo adottare il modulo di Lino Banfi, il 5-5-5. Dobbiamo mischiare le carte: difendere e attaccare, con molta creatività ed estro».

Lei è stato negli ultimi anni «un mediano» dietro le quinte. Ora le tocca stare in regia…

«Proverò a far girare la palla, le fasce saranno fondamentali per le prossime sfide. Sarò regista ma anche allenatore, abbiamo donne e uomini di esperienza, ma anche giovani talenti da schierare».

Che calciatore le ricorda Elly Schlein?

«È una fuoriclasse alla Roberto Carlos, con un sinistro potentissimo».

Michele Emiliano e Antonio Decaro?

«Sono come Protti e Tovalieri».

Per le comunali di Bari e la Regione cosa bolle in pentola?

«Al momento ci faremo trovare pronti».

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