Uno stop tanto brusco quanto doloroso ed un futuro zeppo di incognite. L’emergenza da Covid-19 non ha ovviamente risparmiato neppure la Ginnastica Iris, realtà capofila del movimento pugliese che annovera anche due sedi dinamiche e numerose sia a Bisceglie (oltre 250 ginnaste in erba iscritte ai corsi) sia a Barletta (circa 150), alle quali va aggiunto il settore agonistico.
Proprio sotto quest’ultimo aspetto, la società presieduta da Nico Di Liddo era in procinto di tagliare il prestigioso traguardo della salvezza nel campionato a squadre di serie A. «Stavamo viaggiando a metà classifica dopo le prime due tappe e l’attività è stata interrotta alla vigilia della terza prova che si sarebbe dovuta disputare a fine febbraio a Desio – spiega Alessandra Sangilli, istruttrice federale nonché responsabile delle sedi Iris di Bisceglie e Barletta - . La permanenza nella massima serie era ad un passo, al momento la federazione non ha ufficialmente concluso il campionato e si vocifera che possa riprendere da settembre. Si tratta di una scelta che non ci vede affatto d’accordo perché significherebbe falsare la stagione, dal momento che ad esempio molte società, tra cui la nostra, non potrebbero beneficiare del prestito delle atlete straniere. Auspichiamo che si riparta da zero l’anno prossimo, d’altronde il rinvio delle stesse Olimpiadi è paradigmatico in tal senso».
In piena pandemia, comunque, l’Iris prova a consolarsi con la convocazione della modugnese Giorgia Cuomo per un allenamento on line di selezione in vista del prossimo Campionato Europeo Junior. «È una piccola gioia in un momento particolare, siamo felici che Giorgia sia finita sotto la lente di ingrandimento dei tecnici azzurri – aggiunge Sangilli - . Le altre nostre agoniste continuano ad allenarsi da casa in videochiamata, ma si fa fatica e manca il mordente che soltanto la preparazione di una competizione può dare. Anche le ginnaste più piccole proseguono in qualche modo l’attività tra le mura domestiche, ci stiamo ingegnando con esercizi e giochi basici, per loro è importante rivedere il volto delle istruttrici. Il vero problema riguarda la ripresa dei corsi in palestra ed i costi ad essa legati. Non nascondo che stiamo affrontando notevoli difficoltà specie per quanto attiene il mantenimento della struttura di Bisceglie, con il serio rischio di non poter più riaprire. I tempi del nuovo “start” sono legati all’andamento della pandemia, ma ci auguriamo anzitutto di ricevere un concreto sostegno economico dalle istituzioni».