ROMA, 3 OTT - La scena più toccante è quella in cui il protagonista, ormai anziano, balla da solo abbracciandosi con le sue mani, a significare l'impossibilità di altri abbracci. E' un dichiarato richiamo a Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, ma è solo l'ultimo di una serie di omaggi al grande cinema con cui l'iraniano Mohammad Rahmanian tesse la trama del suo Bench Cinema, film di chiusura dell'Asiatica Film Festival. "Devo molto a Fellini, a De Sica ed al neorealismo italiano", ha dichiarato. Un'opera la sua che è appunto un inno ai grandi classici del cinema, ambientata nell'Iran del dopo rivoluzione, quando fu proibita la diffusione dei film stranieri in vhs, pena il carcere o pesante sanzioni. Ma proprio dal carcere esce il protagonista per girare l'Iran di villaggio in villaggio - spesso in proibitivi paesaggi invernali - per raccontare in forma teatrale, con pochi ausili, i film vietati. Bench Cinema è andato a Montreal e a Roma ha avuto la prima europea, ma non ha ancora il via libera per le sale iraniane.
Bench Cinema di Rahmadian, quando è proibito cinema si fa teatro
Lunedì 03 Ottobre 2016, 19:50
















