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«A Bari le sale e i teatri sempre pieni. Una città allegra, quasi quanto Napoli»: Toni Servillo incanta il pubblico del Galleria

 
Carmen Palma

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Carmen Palma

L'attore ha salutato gli spettatori accorsi per la proiezione di «Iddu - L'ultimo Padrino», il nuovo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza

Venerdì 18 Ottobre 2024, 13:34

13:46

BARI - «Bari è una città che mi sta molto simpatica. Siete tutti allegri, quasi quanto Napoli. E poi è bello vedere le sale piene, anche quindici giorni fa sono stato al Petruzzelli e c'era il pienone». È un Toni Servillo disinvolto quello che parla al Multicinema Galleria per la proiezione di «Iddu - L'ultimo Padrino», il nuovo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che racconta la storia di un politico decaduto, Catello Palumbo, e del suo scambio epistolare con Matteo Messina Denaro (interpretato da Elio Germano). Liberamente ispirato a fatti di cronaca vera, è un film introspettivo, lontano dalle solite narrazioni sulla Sicilia. Sigaro alla mano, camminata disinvolta, Toni Servillo, irrompe indicando la locandina ed esclamando: «Quanto mi hanno fatto brutto!»

«Devo dire poi anche tanti uomini, meno male. Di solito sono le donne che riempiono le sale, e se le donne smettessero di andare a teatro i teatri chiuderebbero», scherza l'attore.

«Di questo film mi ha colpito l'originalità dello sguardo sul fenomeno mafioso. Questo scambio epistolare è davvero sorprendente: uno non si immaginerebbe mai che il responsabile di tanti atti crudeli si esprima citando la grande letteratura. Dall'altra parte, il mio personaggio trae ispirazione dalla realtà. è assediato dalla disperazione, è un saltimbanco. È bello per un attore interpretare un personaggio che a sua volta recita», ha raccontato Servillo. «Questo è un film sul male. Ma raccontarli con un aspetto umano è importante, perché se li narriamo come mostri ci sembrano lontani da noi, invincibili e invece così sono più affrontabili»

E proprio durante le riprese, racconta l'attore, è avvenuto l'arresto del boss Messina Denaro. La mattina del 16 gennaio 2023, dopo quasi trent'anni di latitanza, è stato arrestato nei pressi della clinica privata La Maddalena a Palermo, nel quartiere San Lorenzo, dove era in procinto di effettuare, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, una seduta di chemioterapia. «Il film doveva chiamarsi 'Il Latitante' - spiega Servillo -, quando hanno catturato Messina Denaro Elio Germano mi ha mandato un messaggio: 'E mo?'. Cambieranno il nome, tanto per cominciare». E così è stato.

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