Otranto accoglie la prima luce d’Italia del nuovo anno e presenta “Alba dei Popoli 2026”, la manifestazione che dal 1999 celebra il dialogo tra Oriente e Occidente attraverso arte, musica, spiritualità e partecipazione civile. Dal 27 dicembre 2025 al 1° gennaio 2026 la città più orientale d’Italia torna a essere un faro simbolico di rinascita, un luogo in cui la cultura diventa gesto di cura e risposta luminosa alle fratture del mondo contemporaneo. Un programma articolato che intreccia la rigenerazione dei luoghi con quella delle persone, riaffermando la vocazione di Otranto come crocevia del Mediterraneo e destinazione culturale internazionale.
L’evento che aprirà il 2026 sarà Sunrise Coffee – Wake up in Otranto con Raphael Gualazzi, protagonista della mattina del 1° gennaio sulla Spiaggia dei Gradoni. Alle 7:00, nel luogo simbolo della prima alba d’Italia, il pianista e cantautore salirà sul palco con la sua “astronave musicale”, una band di eccellenza che da oltre dieci anni esplora sonorità soul, jazz, pop e swing. Il concerto alternerà momenti in trio, performance in piano solo, incursioni vocali e arie d’opera rivisitate, componendo un viaggio sonoro che incarna il sentimento dell’alba: emozione, rinascita, stupore. Il pubblico accoglierà il nuovo anno immerso nella luce nascente, con un caffè caldo in mano e la musica visionaria del quintetto ad accompagnare uno dei momenti più poetici dell’intera manifestazione.
La notte di San Silvestro sarà scandita da tre appuntamenti musicali nel cuore della città. Ad aprire la serata del 31 dicembre sarà il DJ set di Tobia Lamare & La Pupa, un’esplosione festosa di ritmo, colori e leggerezza capace di trasformare la piazza in un grande abbraccio collettivo. Alle 22:00 salirà sul palco il Canzoniere Grecanico Salentino, il gruppo più antico e riconosciuto al mondo tra i custodi della musica popolare del Salento. La loro performance, intensa e contemporanea, trasformerà la pizzica in un rito condiviso che unisce memoria e futuro, radici e innovazione. Dopo la mezzanotte, la piazza accoglierà Mike Joyce, storico batterista degli Smiths, per un DJ set destinato a entrare nella memoria della città: un flusso sonoro imprevedibile in cui culto, energia e nostalgia si intrecciano, trasformando la notte di Capodanno in un momento leggendario.
La manifestazione si propone non solo come evento culturale di grande richiamo, ma anche come strumento di sviluppo territoriale. L’obiettivo è rafforzare Otranto nella bassa stagione, incrementare presenze e permanenze e generare benefici per l’intera filiera locale — dall’ospitalità ai servizi, dall’artigianato alla cultura. Parallelamente, il progetto punta a consolidare il posizionamento nazionale e internazionale della città all’interno delle DMO regionali e italiane, valorizzando l’immagine di Otranto come luogo d’arte e innovazione. “Alba dei Popoli” non è dunque una semplice festa di piazza, ma un programma culturale strutturato, capace di dialogare con le migliori proposte dei principali capoluoghi italiani e allo stesso tempo di esaltare l’unicità del territorio.
La manifestazione prende avvio già sabato 27 dicembre con l’apertura di CastelloCult, un percorso itinerante guidato da Rachele Andrioli & Coro a Coro: un viaggio polifonico tutto al femminile fatto di canti ancestrali, movimento e respiri condivisi. La processione sonora attraversa il cuore della città evocando radici, appartenenza e comunità. Nel laboratorio corale, le diversità culturali diventano risorsa da intrecciare in un tessuto armonico, dove ogni voce porta con sé storia, lingua e tradizione, generando fiducia e coesione.
Dalle 18:30 all’1:00 prende vita RI*GENERA by Music Platform: per due giorni il Castello Aragonese diventa officina culturale e laboratorio aperto, animato da musica, installazioni e linguaggi contemporanei che dialogano con la rigenerazione urbana. Uno spazio di partecipazione, formazione e incontro di idee che conferma la capacità di Otranto di proporre un’offerta culturale di respiro internazionale.
Lunedì 29 dicembre il Castello si trasforma in un luogo di dialogo spirituale. Alle 18:00 l’incontro “Ponti di Spirito” invita a riscoprire la radice comune dell’umano attraverso ascolto, armonia e pace. Partecipano l’Imam Saifeddine Maaroufi della Moschea del Perdono di Lecce, Padre Giambattista Moroni, missionario Comboniano, il professor Fabio Ciracì, presidente del Consiglio Didattico di Filosofia e Scienze Filosofiche dell’Università del Salento, e Anna Caputo di Arci Lecce Solidarietà, con i saluti di Monsignor Francesco Neri, Arcivescovo di Otranto.
Alle 20:30, il Castello si accende con il Candle Harmony Concert di Enrico Caputo: centinaia di candele trasformeranno gli spazi in un tempio di luce, accompagnati dalle interpretazioni di un quartetto d’archi che eseguirà colonne sonore natalizie arricchite da suggestioni magiche. L’evento prevede due turni, dalle 20:30 alle 21:30 e dalle 21:30 alle 22:30, offrendo al pubblico un’esperienza multisensoriale in cui musica, architettura e luce si fondono in un racconto vibrante.
Martedì 30 dicembre la programmazione rende omaggio a Carmelo Bene, artista profondamente legato a Otranto. Alle 18:30 verrà proiettato il documentario di Emiliano Carico “È severamente vietata la sosta in palcoscenico ai non autorizzati. Un documentario di meno su Carmelo Bene”, introdotto dal professor Luca Bandirali e alla presenza dell’autore. Il film attraversa il profilo umano e artistico di Bene attraverso materiale d’archivio, seguendo un’estetica in cui la voce supera la parola e il caos diventa racconto, in perfetta sintonia con la poetica del maestro.
La serata proseguirà alle 20:00 con l’Orchestra Erotica Italiana e la partecipazione speciale di Vincenzo Costantino Cinaski. Tra visual, memorabilia, mercatino, DJ set e degustazioni di cantine locali, il Castello diventerà una festa della creatività assoluta, un omaggio all’arte e all’estetica che hanno reso Carmelo Bene una figura irripetibile, capace di lasciare un’impronta indelebile nel tessuto culturale della città.
Il cuore simbolico dell’intera manifestazione rimane il primo raggio di sole che tocca l’Italia: la luce che nasce dal mare e che Otranto custodisce come un rito collettivo. “Alba dei Popoli” non è solo un evento, ma un gesto di pace, un inno alla rinascita. In un mondo attraversato da fragilità e conflitti, Otranto sceglie la luce, la cultura, la cura. Una città che si rigenera rigenerando, intrecciando luoghi, relazioni, comunità e speranza in un unico, luminoso respiro.















