Spaccio di droga via Telegram, con marijuana e hashish in viaggio da Fasano al Salento. Dal decreto di perquisizione domiciliare e informatica a firma del sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Raffaele Casto, che i carabinieri della Stazione di Monopoli hanno notificato a tre fasanesi, il 18 settembre scorso, quando sono arrivati in città per rivoltare come un calzino le loro abitazioni, viene fuori uno spaccato inedito sui traffici di droga. I militari dell’Arma hanno perquisito abitazioni in via Ventrella, in via Sant’Oronzo e in via De Nicola. Sull’esito dei controlli non è stato reso noto nulla. In compenso l’indagine ha fatto emergere che lo spaccio avveniva su Telegram. Era attraverso questa piattaforma di messaggistica - in cui uno degli indagati utilizzava il nickname “Gigio Pagigio” e l’altro “Lupo” e “Ciao Caro” - che i pusher “ricevevano le commesse e impartivano disposizioni operative”. Non potevano certo immaginare che i carabinieri stavano monitorando le loro chat Telegram e il 23 dicembre 2024 sono intervenuti in piazza Giuseppe Di Vittorio, arrestando in flagranza un 30ennefasanese, sorpreso con 550 grammi di marijuana e 215 grammi di hashish che “a seguito di incarico di un altro degli indagati avrebbe dovuto consegnare a tre persone nella zona di Maglie”.
Il 18 ottobre dell’anno scorso uno dei trafficanti invitava il 30enne a recarsi a Bari “per acquistare cinque chilogrammi di hashish”. Il 30enne rispondeva “di essere disposto ad eseguire la trasferta, “con staffetta”, per non meno di 1500 euro”.
A distanza di 4 giorni lo stesso indagato - un fasanese di 31 anni tra i destinatari del decreto di perquisizione – “invitava un suo amico ad andare a prendere “3 o 400 gr di Gin”, così definendo l’hashish, avendo nel contempo personalmente ricevuto 5 chilogrammi cosicché aveva dovuto “lavorare” sino all’una di notte per rivenderli e recuperare i soldi per pagarli”. L’elenco delle cessioni di droga documentate dai carabinieri nel corso dell’indagine e riportate nel decreto di perquisizione è lungo.
Il pm arriva alla conclusione che i tre indagati avevano “attivato un fiorente traffico di sostanze stupefacenti, gestendone nell’arco di tre mesi sicuramente più di 10 chilogrammi, illecitamente detenuti o acquistati, personalmente o tramite interposte persone, in Bari e Fasano, e rifornendo clienti sul mercato di Lecce e provincia.















