Venerdì 21 Novembre 2025 | 13:33

Lo sprint di Decaro: «Io, libero di scrivere una pagina nuova. Emiliano e Vendola? Li vedo bene in Parlamento»

Lo sprint di Decaro: «Io, libero di scrivere una pagina nuova. Emiliano e Vendola? Li vedo bene in Parlamento»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Regionali 2025, ecco tutti i candidati del centrosinistra e le liste a sostegno di Antonio Decaro I NOMI

L’esponente Pd: sarò il presidente di tutti. «Le nomine della sanità? Giusto che le faccia chi deve governare»

Venerdì 21 Novembre 2025, 11:01

11:43

Antonio Decaro, eurodeputato e candidato del centrosinistra, ha conteggiato il numero di iniziative promosse dal 4 settembre, giorno in cui è sceso in campo? Non mi dica che è difficile come indovinare i fagioli nel vaso di Raffaella Carrà…

«Ormai ho perso il conto davvero. Ho percorso migliaia di chilometri e incontrato migliaia di persone. Ci sono giornate in cui mi è capitato di andare da Foggia al Salento e di tornare a Foggia in serata. È stato un viaggio intenso, ma straordinario. Ho trovato affetto dappertutto. È stato indispensabile per ascoltare ogni parte della Puglia».

Ha un cimelio ricevuto in uno di questi eventi che conserva con un particolare significato?

«Ho un maglioncino blu che mi è stato regalato dopo un incontro. Lo considero un portafortuna. E poi ho questo braccialetto, che porto sempre: mi ricorda Donato Metallo. Con lui avevo preso l’impegno di candidarmi e per me quel segno ha un valore enorme».

Aggiungerebbe qualcosa al programma dopo il tour nella regione?

«Supera già le 100 pagine. Ogni tappa, ogni incontro mi ha permesso di aggiungere un tassello, una soluzione concreta. E sarà così anche dopo il voto: farò incontri periodici per verificare lo stato di attuazione. È lo stesso metodo che ho usato da sindaco e che voglio riproporre come presidente».

Dovrà armonizzare nella maggioranza le posizioni dei riformisti, che le sono più congeniali, con quelle delle forze più radicali. Ci vorrà un libro di pace o quello delle performance del mago Silvan…

«Sono fiducioso. Il programma lo abbiamo scritto insieme, coinvolgendo tutte le liste. Sarà lo strumento con cui i cittadini ci valuteranno e sarà la bussola che terrà unita l’alleanza».

I due abbracci “riparatori” con Michele Emiliano e Nichi Vendola?

«L’ho detto dal primo giorno: con loro non ho mai avuto problemi. Ho lavorato con entrambi e faccio parte anch’io di quella storia politica, il centrosinistra degli ultimi vent’anni. In questa fase avevo solo bisogno della libertà necessaria per scrivere una pagina nuova».

La destra le sventola davanti la questione morale. Come stanno le cose?

«Gli impresentabili, di cui uno arrestato, sono nelle loro liste. Ma io, al contrario loro, non faccio campagna elettorale su questo».

C’è un caso su queste nomine di dg Asl di fine mandato?

«Credo sia giusto che le nomine che accompagneranno l’azione di governo dei prossimi anni sulla sanità vengano fatte da chi governerà la Regione».

Gli attacchi della destra sulla sanità?

«In questa campagna elettorale la strategia dei conservatori è semplice: attribuirmi vent’anni di governo regionale. Ma io non mi sono accorto di essere stato presidente della Regione. Il centrodestra del resto nasconde il proprio candidato e chiede il voto per la Meloni. Penso che i pugliesi meritino più rispetto».

Il premier non l’ha né citata né attaccata nel suo comizio a Bari.

«Ho un buon rapporto con tutto il Governo. Se sarò presidente, lavorerò con Roma come ho sempre fatto: con spirito istituzionale. Anche sui fondi Pnrr per i Comuni ho combattuto per difendere i diritti dei territori, senza guardare mai al colore politico dei governi».

Dissidi in campagna elettorale con la Schlein?

«Assolutamente no. A Lecce avevo comunicato da tempo che sarebbe stato complicato esserci fisicamente. A Brindisi è venuta a salutarmi. Con Elly il rapporto è leale e diretto».

Con Stefano Bonaccini?

«Con Elly è stato tra i primi a chiedermi di candidarmi. Mi ripete sempre che fare il presidente della Regione è un’esperienza straordinaria. Se non avrà ragione, andrò a prenderlo a Modena…».

La prima cosa che farà se eletto?

«Un intervento straordinario sulla sanità: strutture aperte fino alle 23, anche nel fine settimana, in tutta la Puglia, per abbattere subito le liste d’attesa. È l’unico slogan che ho usato e sarà la prima decisione da presidente».

Nessun big oggi alla sua chiusura della corsa elettorale.

«Non ho mai chiamato nessuno da Roma per chiudere i miei comizi. La responsabilità me la prendo io, insieme ai pugliesi».

I giorni del voto sarà a Torre a Mare?

«Voterò e poi andrò a prendere un caffè con gli amici di sempre, nel bar di piazza. È la mia normalità».

Da ragazzo è stato un attaccante di qualche speranza (Decaro sorride e dice «ero un esterno messo davanti per fare meno danni»). Se fosse un allenatore dove schiererebbe Vendola e Emiliano?

«In Parlamento, dove rappresenteranno le ragioni della nostra regione. È lì che possono fare la differenza».

Cosa significa «Sarò il presidente di tutti»?

«Che sarò il presidente anche di chi non mi ha votato. È quello che ho fatto da sindaco e che farò da presidente. È un dovere, non uno slogan».

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