Il 27 giugno 1980 il volo DC-9 Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo, sparì dai radar e si inabissò nel Mar Tirreno vicino all’isola di Ustica. Morirono ottantuno persone, di cui 77 passeggeri. Non si salvò nessuno. A 45 anni da quella notte, il mistero resta fitto. Ipotesi di missile, guerra nei cieli, insabbiamenti, silenzi e archivi nascosti: tutto parla di una strage rimasta senza verità piena e senza colpevoli. La giustizia civile ha riconosciuto la responsabilità dello Stato per la mancata protezione del volo e per i depistaggi successivi. Ma sul piano penale, nessuno ha pagato.
In occasione dell’anniversario della strage, RaiPlay offre una selezione di contenuti on demand per informare, ricordare e capire. Tra questi documenti televisivi reperibili in ogni momento sul canale digitale pubblico spicca «Linea di confine-La strage di Ustica», uno speciale condotto da Antonino Monteleone: una ricostruzione puntuale del contesto militare e politico dell’epoca, con documenti desecretati, testimonianze esclusive, contributi di giornalisti e familiari delle vittime. Un racconto giornalistico attuale che riapre interrogativi mai chiusi.
Accanto all’inchiesta, «Luci per Ustica» racconta l’installazione di Christian Boltanski nel Museo per la Memoria di Bologna. Ottantuno sedie vuote, una per ogni vittima, illuminate da lampade che si accendono come battiti cardiaci: un’opera intensa e struggente, che trasforma l’assenza in presenza. Completano l’offerta le Teche Rai, con inchieste d’archivio, reportage e programmi storici: strumenti indispensabili per restituire voce a una tragedia che ancora oggi attende giustizia.