Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell’Impero. E’ questo l’incipit del film Il gladiatore 2 adessso disponibile in prima visione assoluta sul piccolo schermo attraverso Paramount Plus. Ridley Scott torna a dirigere, nel 2024, una pellicola ambientata nell’Antica Roma, 24 anni dopo lo straordinario successo de Il gladiatore, di cui questo film è il sequel. Il film ha ottenuto una candidatura a Premi Oscar, due candidature a Golden Globes, tre candidature a Bafta ed è stato premiato al «National Board».
Con il «Gladiatore atto secondo», l’ottantasettenne scafato cineasta inglese Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo (ma in verità il suolo è quello di Malta e del Marocco) per raccontare una storia uguale e contraria: non un grande generale che diventa schiavo, dunque, ma viceversa. Presentato come un sognatore, il personaggio interpretato da Paul Mescal appare in realtà più disilluso del suo predecessore Russell Crowe, e si direbbe sacrificarsi per il bene comune per mancanza di alternative, essendo rimasto l’unico lucido in un mondo di politicanti egoisti. Il Gladiatore 2 si rivelerà alla fine l’ennesima storia della nascita di una nazione, l’America, che spettacolarmente progredisce di pari passo con le conquiste della tecnologia, ma il cui afflato epico appare oggi più tremolante.