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Le contraddizioni dell’animo umano nel film di Piccioni

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Le contraddizioni dell’animo umano nel film di Piccioni

Giovedì 17 Aprile 2025, 10:09

Il regista degli amori tormentati e impossibili, Giuseppe Piccioni, è tornato nella sua città natale, Ascoli Piceno, per costruire un film di rara bellezza che racconta il Ventennio fascista. L’ombra del giorno, che ha consegnato all’attore pugliese Riccardo Scamarcio la sua definitiva maturità, viene trasmesso stasera alle 21.25 in prima visione Rai sul terzo canale. La pellicola merita di essere vista da chi ancora non l’ha fatto al cinema e successivamente sulle piattaforme streaming.

Ascoli Piceno, 1938. Luciano (Scamarcio) è il proprietario di un ristorante che si affaccia sulla piazza principale della città, reduce della Grande Guerra dalla quale ha riportato una gamba perpetuamente offesa e l’amara consapevolezza di saper uccidere, se necessario. Simpatizza blandamente per il Partito Fascista al potere, conta fra le sue frequentazioni un gerarca locale e osserva le parate delle giovani italiane dalla finestra del suo frequentato esercizio.

Un giorno davanti a quelle finestre appare Anna (una sorprendente Benedetta Porcaroli), giovane donna che si offre di svolgere qualsiasi lavoro, e Luciano la assume come cameriera. Presto diventerà evidente che Anna ha qualità particolari: ha studiato, è capace e piena di iniziativa. E fra i due comincia a nascere un sentimento che va oltre l’apprezzamento del datore di lavoro, o la gratitudine di una neoassunta.

Dietro il giorno si nasconde un’ombra. Il titolo scelto dal regista David di Donatello 1999 per Fuori dal mondo svela la trama degli opposti. L’ossimoro caro a Piccioni evidenzia la dicotomia di questa storia nella quale emergono tutte le fratture, le scissioni, i contrasti, le contraddizioni e le dualità dell’animo umano.

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