Per oltre 130 anni, Radici e tronchi d’albero di Van Gogh suscita domanda su cosa rappresenti, su dove e in quali circostanze il maestro olandese lo abbia dipinto. Nell’estate del 2020, però, uno dei migliori specialisti del pittore, il franco-olandese Wouter van der Veen, fa una scoperta inaspettata che lo porta a trovare il paesaggio originale e intatto che ispirò il famoso pittore olandese, probabilmente il giorno stesso in cui si uccise. Questa storia è raccontata da Il mistero dell’ultimo Van Gogh, in onda stasera alle 21.15 su Rai 5 per «Art Night» con Neri Marcorè. Mentre riordinava la sua casa durante il primo lockdown, Wouter van der Veen ha trovato il soggetto originale del dipinto e il luogo preciso della sua creazione su una vecchia cartolina di Auvers-sur-Oise.
È il 27 luglio 1890, trasferitosi nella francese Auvers sur Oise per farsi curare dal medico e pittore dilettante Paul Gaghet dopo il suo lungo internamento in manicomio dove si era mutilato un orecchio, Vincent Van Gogh rivolge un’arma contro se stesso, decidendo di porre fine alla propria esistenza.
Il documentario prodotto da Arte France e Christie Molia, diretto da Mathilde Deschamps Lotthe, è un’indagine avvincente, fatta di piccoli indizi e grandi coincidenze, con le voci di massimi esperti al mondo di uno dei pittori più analizzati, affascinanti eppure misteriosi della storia. E se Radici d’albero fosse il quadro testamentario di Van Gogh? Un’opera strana, quasi astratta, che racconta, meglio di qualsiasi narrazione, le ultime ore di vita di questo geniale e tormentato pittore.