Lo scorso 16 aprile aveva stregato da par suo il teatro Petruzzelli (in un evento fuori programma della Camerata Musicale Barese), per l’ennesimo tutto esaurito, in una terra che lo ha sempre accolto a braccia aperte. In quell’occasione Stefano Bollani tornava sul palco dal vivo dopo circa un anno e mezzo, per via della pandemia e i tanti impegni televisivi. Da lì in poi il pianista ha iniziato l’ennesima cavalcata trionfale, collezionando sold out e lunghissimi applausi in tutte le tappe del tour del suo «Piano Solo». E ora arriverà ancora in Puglia, per due date attesissime: lunedì 21 agosto (alle 21,30) a Ostuni, negli spazi di viale Quaranta, per «Estensioni Music & Light Festival»; e martedì 22 agosto (alle 20.30), nel Fossato del Castello Aragonese di Otranto, per lo «special event» del festival itinerante «Piano Lab». Per entrambe le date il costo dei biglietti (inclusi i diritti di prevendita) è di 55 euro, con acquisto sul circuito vivaticket (infotel: 080.430.11.50).
Bollani e il suo «Piano Solo» sono sempre una fusione straordinaria di jazz, poesia, freschezza, capacità di improvvisare ed empatia continua col pubblico. L’occasione sarà ghiotta, anche perché lo scorso 28 aprile è uscito per Sony Music il suo nuovo disco intitolato Blooming, una «fioritura» che con Stefano è più di una metafora. Con brani che costituiscono una straordinaria miscela di intimismo, ricerca melodica e gusto sopraffino del contrattempo jazzistico: da «Vale a Cuba» a «Radici», fino ad «Argentata», che cita la celebre «Armando’s Rumba» di Chick Corea.
Bollani, come sceglie i brani da suonare nei suoi «Piano Solo»?
«Il giorno stesso del concerto inizio a ragionarci. Il pomeriggio abbozzo poi una scaletta, che potrei non rispettare. Per le prossime date in Puglia posso dire che non mancheranno i brani di Blooming, così come gli omaggi a Nino Rota, straordinario maestro che voi pugliesi conoscete bene».
Il suo recital sembra non pagare mai dazio al tempo che passa.
«In realtà si rinnova costantemente, perché suonando spesso con tanti amici, il “piano solo” è un momento in cui sintetizzo ciò che ho imparato dagli altri. Per me è una seduta di autocoscienza, ogni volta: non ricordo chi disse che salire sul palco e improvvisare tutte le sere è più conveniente che pagare uno psicanalista».
Per «Essere oro», il cortometraggio con la regia di Valentina Cenni appena pubblicato su Raiplay, ha scritto delle musiche molto poetiche.
«Siamo molto felici perché la settimana scorsa è stato lo streaming più visto su Raiplay. La cosa divertente di lavorare con un regista è che devi entrare nel suo vocabolario e aiutarlo a portare avanti quella idea. È come suonare con altri musicisti».
Quanto a «Via dei Matti», può anticiparci qualcosa sugli ospiti della prossima edizione del programma Rai?
«A fine settembre inizia la terza. Ovviamente non dirò nulla, ma posso svelarvi chi non ci sarà. Anzi, vorrei fare un appello sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”: mi piacerebbe avere ospite Adriano Celentano, sono anni che lo inseguo. Chissà se stavolta ci riusciamo».