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E l'ospedale Miulli realizza un Polo all'avanguardia

 
Redazione Speciali

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Ospedale Miulli, Strada Prov. 127 Acquaviva – Santeramo Km. 4,100, 70021 Acquaviva delle Fonti BA, Italia

Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti

Vitangelo Dattoli. «Il Miulli - ci dice - è alla vigilia della costruzione di un avveniristico Polo Didattico, integrato con l’ospedale e dotato delle più moderne tecnologie»

Sabato 10 Dicembre 2022, 13:02

L’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti vanta un’origine che risale al 1158, quando con diversa denominazione sorse come “Ospedale dei soldati” aperto anche alla popolazione civile.

Oggi di traguardi importanti il “Miulli” ne ha raggiunti molti, sia sul piano assistenziale che su quello della ricerca e della didattica. E proprio nell’ottica della formazione continua delle più essenziali figure sanitarie, il Vescovo Giovanni Ricchiuti, Governatore dell’Ente Ecclesiastico “F. Miulli” e il Reverendo Delegato hanno stipulato la convenzione con la Libera Università Mediterranea e con la Regione Puglia, per l’attivazione del Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia e al Corso di Laurea in Infermieristica.

Una nuova sfida che presto condurrà il “Miulli” al riconoscimento come Policlinico universitario come annunciato nel luglio scorso. La direzione dell’Organismo di Coordinamento e Promozione per l’Università, la Ricerca e l’Innovazione è stato affidata al Direttore Sanitario dell’Ospedale “F. Miulli”, dottor

Vitangelo Dattoli. «Il Miulli - ci dice - è alla vigilia della costruzione di un avveniristico Polo Didattico, integrato con l’ospedale e dotato delle più moderne tecnologie, ivi compresi laboratori di ricerca e settori di simulazione virtuale per gli studenti di infermieristica e di medicina. Questo importante investimento, sia di carattere infrastrutturale che di long life learning, è finalizzato innanzitutto a rendere la Puglia sempre più autosufficiente per le professioni sanitarie, infermieristiche e mediche. Un lavoro di tale portata servirà a formare 240 nuove figure professionali all’anno, 120 per ciascun corso di laurea, e ad aiutare la sanità regionale a rispettare i livelli essenziali di assistenza nonché a ridurre la mobilità passiva, con un risparmio importante per le casse regionali ma soprattutto con un impatto decisivo per la sicurezza dei cittadini pugliesi, che potranno trovare nella propria regione la migliore qualità nell’impegno e nelle cure delle persone».

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